Leprous
In tour a supporto del loro quinto album Malina uscito lo scorso agosto, i norvegesi del momento Leprous giocano in casa per l’ultima data della loro maratona live, iniziata a Mosca il 22 ottobre. Affermandosi come una delle realtà prog più gettonate del momento, i Leprous hanno recentemente fatto centro al Damnation, il noto festival di metal estremo che si tiene ogni anno a Leeds, Regno Unito, uno degli eventi più elitari d’Europa in materia. Non a caso, dopo Amburgo, Colonia, Leeds, Londra, Parigi, Vienna, Monaco, Budapest e Berlino, anche il concerto di questa sera ha registrato il sold-out, a conferma che i Nostri godono di un rispetto in crescita esponenziale anche nella loro città natale. Il locale scelto per questa occasione speciale è la Vulkan Arena, venue dalla capacità non eccessiva (650 persone) ma ricca di atmosfera e posizionata tra i canali di una zona particolarmente frequentata di Oslo, con ampia scelta di locali per godersi il pre e dopo concerto dalle prime ore del pomeriggio fino all’alba. Il primo gruppo previsto fa un ottimo lavoro da apripista: si tratta del trio norvegese degli Astrosaur, che offre una carrellata di spaccati prog strumentali dal timbro tecnico ma al contempo ricco di sfumature melodiche che non passano inosservate. Ottimo lavoro di basso da parte di Steinar Glas: le sue strigliate abrasive aumentano il livello di spessore di un sound ricco di personalità. Seguono gli australiani Alithia a rivoluzionare radicalmente l’atmosfera con l’aggiunta di raffiche di percussioni che colorano di ritmi che rasentano il tribale un prog massiccio di fondo. La torcia viene passata agli islandesi Agent Fresco, noti al pubblico dal loro esordio con Lightbulb Universe nel 2008. Non mancano di prestigio a livello esecutivo, soprattutto quando arriva il turno di Wait For Me e di The Autumn Red, tracce che mettono in risalto sia i vocalizzi straordinari del frontman Arnór Dan Arnarson, sia le carrellate di riff di Þórarinn Guðnason eseguite con la massima attenzione ad ogni singolo accordo. Il posizionamento dei Leprous viene seguito da urla di benvenuto da parte dei presenti, soprattutto per il frontman Einar Solberg, che si presenta vestito da gentleman con tanto di cravatta e camicia, pronto a scagliare le prime, intense note della splendida Bonneville balzando da una parte all’altra del palco con un furore contagioso. Da questo inizio eclatante, il concerto promette bene con le temperature in ascesa costante tra i meandri celestiali di Salt e Malina. La voce calda e sensuale del Nostro, in sintonia perfetta con le impalcature prog dei chitarristi Tor Oddmund Suhrke e Øystein Landsverk, non accenna a nessun calo di tensione, culminando in una versione particolarmente intensa di The Last Milestone. La chiusura con From The Flame cimenta un set stellare, seguito dai saluti e dai ringraziamenti (tusen takk!) da parte di una band che merita il rispetto unanime. Tra il pubblico si riconoscono alcune celebrità locali quali DzeptiCunt, bassista e membro fondatore dei famigerati Nordjevel, band black metal nota per la musica demoniaca e bellicosa in totale contrasto al sound elegantemente prog dei Leprous, a conferma che i Nostri conquistano fans a raggio illimitato. Einar Solberg & co generano decisamente un’attrazione fatale.
Fabiola Santini (testo e foto)
Oslo | 25 Novembre | Vulkan Arena