La kryptonite nella borsa di Ivan Cotroneo
Commedia simpatica, ironica, con spunti divertenti e di riflessione ben recitata, del resto con Zingaretti, la Golino e Libero De Rienzo e il livello del cast è assicurato (senza dimenticare anche una piccola parte di Fabrizio Gifuni).
Prima regia Ivan Cotroneo, già noto per aver collaborato a sceneggiature come “Io sono L’amore” di Guadagnino, “”Mine Vaganti” di OZpetek o “Prima Linea “ Di De Maria, ma soprattutto è il traduttore in Italia per le opere di Michael Cunningham.
“La kryptonite nella borsa”, tratto dal libro dello stesso regista pubblicato da Bompiani nel 2007 (ora disponibile in versione tascabile) è un ritratto di famiglia nella Napoli dei primi anni 70 alle prese con un bambino di 9 anni alle prese con grossi e goffi occhiali, oggetto di scherno dei compagni di scuola, una mamma che va in depressione, un padre che gli regala pulcini, un cugino svitato che si crede un super eroe (ossessionato dalla kryptonite, il suo pegggior nemico) e due zii alla scoperta dei favolosi anni 70, nel bene e nel male.
Ma lo svolgimento della storia, pur essendo in sé lineare e abbastanza coinvolgente lascia un po’ perplessi per alcuni momenti tipici da fiction Tv; alcuni personaggi infatti sono un po’ troppo caricati e forzati. A mio avviso Paolo Virzi forse rimane un maestro nel rendere più magiche queste atmosfere come ben ci ha dimostrato nell’ultimo “La Prima cosa Bella” . Come afferma lo stesso Cotroneo “girare un fim ambientato negli anno 70 vuol dire fare un film in costume”; quindi assume una certa rilevanza anche la colonna sonora, ben dosata e studiata, che spazia tra Mina, Dalida e Peppino di Capri passando per David Bowie e Iggy Pop (ma è possibile che nessuno dei consulenti abbia fatto presente che “Lust for Life” venne fuori nel 1977, ben 4 anni dopo !!), ma soprattutto con una bella rivisitazione di “These Boots are made for Walking” dei napoletani Planet Funk.
Fabio Vergani