KING CRIMSON
La saga continua
Fra gli eventi concertistici che interessano i calendari rock prossimi venturi spiccano le 8 date italiane dei giganteschi King Crimson. Infilano una doppietta per ogni location-città prevista in agenda: 5 e 6 novembre Milano al Teatro degli Arcimboldi; 8 e 9 novembre Firenze, al Teatro Verdi; 11 e 12 novembre Roma, presso l’Auditorium Conciliazione; 14 e 15 novembre Torino, sulla ribalta del Teatro Colosseo. Alla sua ennesima reincarnazione artistica nel corso di quasi 5 decadi spese per il bene della musica, la leggenda del rock britannico torna a scaldare il cuore di fan ed estimatori con rinnovato fervore, presentandosi con l’ultima formazione allineata dall’insigne chitarrista e leader storico Robert Fripp. Ad affiancarlo sul palco saranno il chitarrista Jakko Jakszyk, il sassofonista Mel Collins, Tony Levin al basso e i tre batteristi Gavin Harrison, Jeremy Stacey e Pat Mastelotto. Praticamente la formazione (o quasi) di A Scarcity Of Miracles (A King Crimson ProjeKct) del 2011, sorta di progetto parallelo interno alla casata KC a nome Jakszyk, Fripp And Collins, album che, se da un lato decretò un ritrovato amore per le maestose, ricercatissime iconografie prog rock del primo periodo, dall’altro spalancò nuovi orizzonti nel formidabile, inesauribile scenario creativo del Re Cremisi. Nel corso della loro lunga carriera i King Crimson hanno sempre evitato di battere strade pop di facile consumo, possiamo anzi affermare che hanno sempre giocato d’anticipo rispetto a realtà ad essi coeve e attive su latitudini musicali limitrofe. Sono stati dei precursori ispiratissimi, dei pionieri per vocazione su ogni fronte espressivo da essi occupato, dai fasti del progressive più innovativo e spettacolare al rock d’avanguardia, dall’inflessione colta del jazz evoluto all’esplorazione elettronica illuminata. Mostri sacri certo, ma soprattutto irriducibili innovatori del linguaggio sonoro, perennemente tesi a ridefinirne contorni, cromie e geografie con la sensibilità e la sapienza poliedrica del musicista baciato da chissà quale forza alchemica sovraordinata. Impossibile rinunciare a questa ultima chiamata alla corte del Re che della sua forza visionaria ha fatto un impero di sogno.
Aldo Chimenti