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Killswitch Engage | Trivium | Miss May I | Battlecross | LONDRA

O2 Academy Brixton |2 Febbraio

 

Killer-line up con un headliner d’eccezione, i Killswitch Engage in tour a supporto del loro ultimo album, Disarm The Descent, uscito lo scorso aprile sono accompagnati dai Battlecross, Miss May I e dai Trivium. Sono gli americani Battlecross i primi ad aprire i battenti.  Tony Asta & co  portano live il loro “blue collar thrash” in UK per la prima volta ma non sembra, sia per presenza sul palco, particolarmente da parte del frontman Kyle “Gumby” Gunther  (ormai ben inserito nella band) che per la reazione del pubblico. Sembra infatti che i Battlecross siano quasi di casa in una venue dalla capacità non proprio ridotta (cinquemila anime). Il loro è un thrash moderno e avvincente. Sono sicuramente da tenere d’occhio e il loro ultimo album, War Of Will merita un degno ascolto. Deludono invece i Miss May I con il loro metalcore troppo ripetitivo e dissonante : il loro set è  fulmineo ma incoerente, i ritmi sono troppo affievoliti per dare un seguito degno al set infuocato dei predecessori Battlecross. Per allestire il palco dei Trivium rispettando la tabella di marcia, ci  vuole un esercito: lo scenario acquista grandeur con delle impalcature-iceberg e con raffiche di fiamme lanciate senza tregua. Sin dalla prima traccia, Brave This Storm, il frontman Matt Heafy  si dimostra un chitarrista tecnico dotato anche di vocalizzi passionali. Il sound è grandioso e contribuisce ad elevare l’impatto dei brani proposti. Spiccano Down From The Sky e In Waves per definizione e potenza. La pioggia di scintille in chiusura dopo Pull Harder On The Strings Of Your Martyr  chiude il set alla perfezione. I Killswitch Engage dimostrano di avere un’intramontabile audacia nel gestire la loro audience: all’attivo dal 1999, la band originaria di Westfield in Massachusetts sforna in rapide successioni album metalcore, con il self-titled uscito nel 2000.  Sei capitoli dopo, rieccoli più in forma che mai con il ritorno nella formazione da parte di Jesse Leach, il cantante originale.  È sempre bello vederli:  partono all’assalto con A Bid Farewell  e This Is Absolution sparate come un treno in corsa.  Il drumming selvaggio e tellurico di Justin Foley esplode in Rise Inside  e nella nuovissima Turning Point che incarna alla perfezione lo spirito della band e che fa letteralmente saltare tutto il pubblico.  Questi musicisti non si risparmiano e, con la carica di sempre, mettono la parola fine ad uno show che ha lasciato il segno  con My Curse.  Una combinazione vincente quella dei Killswitch Engage e Trivium dove la parola headliner accomuna due band da rispettare.

Fabiola Santini

Ph: Fabiola Santini

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