KENMODE
|Hark | Limb | The Day Of Locusts
Londra | The Black Heart | 14 Ottobre 2014
Old Empire ha fatto centro ancora una volta in materia live, con una serata esclusiva dedicata al doom/sludge/stoner/noise-rock. La carrellata proposta in questa occasione si addice alla perfezione ai primi freddi dell’autunno londinese: il Black Heart attira una miriade di anime sconsolate pronte a risanare l’umore con quattro gruppi d’eccezione. Dalle prime note della band di apertura, i londinesi The Day Of Locusts l’atmosfera è inebriante, il pubblico sembra assimilare ogni singola sfaccettatura delle sferzate di chitarra trascinate con maestria e passione da questo trio che sta conquistando sempre più terreno. Sono indubbiamente da tenere d’occhio: il loro prossimo album è in cantiere e, stando alla performance di questa sera, la band è pronta per proseguire verso i meritati allori. Sezioni ritmiche trascinate, vocalizzi intensi, stratificazioni intricate: il sound procede verso la giusta dimensione con i connazionali Limb. La band riesce ad incorporare reminiscenze Electric Wizard e assalti Black Sabbath con superiorità e eccellenza, grazie alla passione contagiosa del frontman della band Rob Hoey. Il loro set si chiude con un fervido, meritato congedo da parte dei presenti che sembrano non volerli lasciare andare. La torcia viene passata ai gallesi (del sud) Hark: il frontman Jimbob Isaac, responsabile anche delle splendide grafiche associate alla band, prende possesso del palco con la consapevolezza di voler conquistare il pubblico che, dall’album di esordio Crystalline, sembra non averne mai abbastanza dei loro live shows. Se alla prima edizione del Templefest, lo scorso maggio, i nostri hanno dato un’ottima prova, questa sera superano se stessi. L’alternarsi di tracce quali Scarlet Extremities e Clear Light of… creano un’atmosfera ricca di sensazioni inebrianti che rimbalzano in un susseguirsi di riffing trascinati e taglienti. Davvero bravi! Gli headliner non potevano che essere loro, i canadesi di Winnipeg KenMode. Una delle voci noise-rock più ammirate del globo, Jesse Matthewson esegue brani quali The Terror Pulse, tratto dall’ultimo album Entrench uscito nel 2013, con una passione unica. Il loro è un sound del tutto particolare nella sua essenza: classe, definizione, maestria e soprattutto tanto coinvolgimento da parte del pubblico: questa sera non è mancato nulla.
Fabiola Santini
Ph: Fabiola Santini