
JULIAN SHORE TRIO
Sub Rosa Chill Tone
Se per ovvie ragioni il titolo non può rifarsi letteralmente all’espressione sub rosa, ovvero all’obbligo di riservatezza sottoscritto da chi è messo a parte di un segreto, quale altra interpretazione potrà mai suggerire?
Comincia da questa sorta di enigma l’esplorazione del secondo lavoro del trio del pianista newyorkese Julian Shore, dalla ricerca di una spiegazione per qualcosa che nei fatti – ovvero nella musica annunciata da un’egida così capziosa – mostra sì di essere sofisticata nelle sue riletture di Ellington, Shorter, Kern & Hammerstein e Brian Wilson (Don’t Talk – Put You Head on My Shoulder), ma tutt’altro che astratta e laconica. Un jazz trio da centellinare come un brandy di gran pregio. Elio Bussolino