Jocasta Anteprima Esclusiva
La stima e i riconoscimenti che Tim Arnold, in questi anni, si è conquistato nel mondo della musica inglese sono molti e di un certo peso, non a caso uno come Iggy Pop ha paragonato il suo talento musicale a quello di David Bowie. Il 2 giugno, prima quindi dell’uscita del suo nuovo album solista, previsto per l’autunno, sarà pubblicata (via TA Music) la ristampa di No Coincidence, l’album d’esordio dei Jocasta, la prima band di Tim Arnold, datato 1997.
Rockerilla propone in ANTEPRIMA ESCLUSIVA il video (dai forti connotati satirici e politici), curato dallo stesso Arnold, del brano Laughing, che anticipa questa pubblicazione, che esce esattamente vent’anni dopo rispetto alla prima stampa. Sotto il video, una breve chiacchierata con l’artista inglese.
Com’è nata l’idea di ristampare l’esordio dei Jocasta?
L’album dei Jocasta è stato pubblicato esattamente 20 anni fa, ma è stato disponibile solo su CD per 6 mesi nel 1997, dopo di che la Sony non lo ha mai più ristampato. Ho iniziato a pubblicare album come artista solista nel 2004 e i fan della mia musica spesso mi chiedevano perché non fosse più possibile acquistare l’album dei Jocasta. La verità è che la Sony non ha mai messo l’album in digitale. L’album è stato effettivamente “sepolto” dalla Sony il giorno in cui ci hanno licenziato (lo stesso giorno in cui venne pubblicato il disco, tra l’altro), nel 1997. Certo, i Jocasta hanno solo un piccolo seguito, ma i miei fan hanno sempre voluto ascoltare il primo album che mi vide coinvolto, per cui ho raggiunto un accordo con la Sony per rendere finalmente disponibile l’album dopo 20 anni.
Se vediamo ora la tua discografia, è piena di album e di soddisfazione, ma con Jocasta eri davvero all’inizio della tua carriera. Ricordi come ti sentivi in quel periodo? Qual’era il tuo approccio alla musica?
Era incredibilmente emozionante: avevo 19 anni e la possibilità di registrare in studi professionali per la prima volta. Avere il marketing della Sony dietro le parole e la musica che avevo scritto. Parole che per me significavano molto. Un privilegio incredibile. Mi sono sentito al settimo cielo quando i miei arrangiamenti d’archi sono stati provati per la prima volta e poi registrati da un’orchestra. Era qualcosa di magico.
Tuttavia, il mio approccio alla musica non è cambiato da quando stavo con i Jocasta. Tutto quello che ho sempre fatto è di cercare di creare quello che so di essere in grado di poter fare. Utilizzo (ma in realtà utilizziamo) sempre la musica per comunicare, per ispirare amore, comprensione e portare le persone a stare insieme. Anche per imparare, perché s’impara qualcosa di nuovo ogni momento che si crea qualcosa con la musica. Ho mantenuto la creatività al centro della mia vita.
Quali sono i tuoi progetti solisti?
E’ appena uscito il mio nuovo singolo, che s’intitola What Love Would Want. Il 28 giugno ci sarà una retrospettiva sulla mia carriera alla Roundhouse a Londra e, cosa più importante, sarò anche in Italia, in veste solista, in estate. Il 25 agosto sarò al Buskers Festival di Ferrara e il 26 agosto a Verona.
Riccardo Cavrioli