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Jeffrey Lee Pierce

L’ultimo blues

 

Per chi il rock lo bazzica da più di qualche anno è un copione che ormai si recita a memoria: il malcapitato ci lascia, meglio se in età più o meno cristologica e con le fattezze da martire degli eccessi, e nel giro di qualche anno sbucano puntualmente gli inediti leggendari che rimettono in moto la macchina, magari in fatale coincidenza con strenne natalizie o anniversari vari. Se quanto messo in piedi dalla Glitterhouse per omaggiare la memoria di Jeffrey Lee Pierce – il compianto cantante e leader dei Gun Club scomparso nel marzo del ‘96 – non ci è parso l’ennesima variante sul tema è essenzialmente per due (buone) ragioni, peraltro strettamente collegate tra di loro. Primo, il sempre scarso tasso di glamour attorno al culto e alla figura del songwriter losangelino e secondo, l’assenza della proverbiale Vedova Allegra, pronta a mettere le grinfie sul patrimonio dei diritti d’autore e il naso in qualsiasi iniziativa porti nome dello sposo – l’unica donna a piangere Jeffrey Lee in effetti è la sorella Jacqui Pierce, in un commovente scritto tra le ricche note di copertina, dove lo ricorda, intenzionalmente o meno, come il reduce di un Vietnam tutto suo…

Su Rockerilla di Aprile trovi l’articolo completo e la recensione della ristampa ‘The Journey is Long’ di Simone Dotto

ph Gene Temeszy

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