Top

JEFF BUCKLEY

La vita di Jeff Buckley è legata alla bellezza, all’incontenibile desiderio di provare e trasmettere emozioni. Una vita fragile, densa di ombre, di abbandoni e rinascite. Ma vissuta con rara pienezza.

Voglio fare musica fino all’ultimo dei miei giorni

, ripeteva spesso Jeff. Ha mantenuto la promessa fino in fondo…su Rockerilla 427 Marzo ’16 l’articolo di Paolo Dordi

JEFF BUCKLEY | You And IColumbia

Quanto sembrano lontani oggi, gli anni ’90. Il decennio precedente, tenendosi rigorosamente nell’ombra, aveva messo in moto una serie di fermenti musicali e culturali che sarebbero esplosi di lì a poco. Il grunge, certo, ma pure il rap e un nuovo approccio nei confronti di un pop innocuo ma decisivo per influenzare un’intera generazione di teenager. Jeff Buckley in tutto questo non è mai entrato. Non è certo stato l’unico, ma ripercorrendo la sua formazione musicale, la sua crescita come uomo e come artista, si scopre una aderenza ai classici differente da quelli a cui ci eravamo abituati. Non soltanto per i nomi, seppure conseguenza di una ricerca musicale decisamente inconsueta (Benjamin Britten, Jevetta Steele, la stessa Nina Simone e molti altri) ma soprattutto per la sensibilità mostrata nelle interpretazioni. Sembrerebbe scontato liquidare un brano voce e chitarra come qualcosa di già visto, dalle possibilità finite ed esplorate. Invece Buckley (ed è la chiave di questo disco) regala modernità a questi classici passando al setaccio le emozioni ed esaltandole con un uso della voce e delle trame chitarristiche sorprendente. Questi dieci brani, registrati in studio nelle stesse settimane del Live At Sin-è, mettono in fila Dylan, Led Zeppelin, Sly & The Family Stone, Louis Jordan come tessuto nuovo. A differenza di altre volte, UN MOTIVO VERO PER ABBANDONARSI ESTASIATI ALL’ASCOLTO.

Paolo Dordi

ph Mikio Ariga


Condividi