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INTERPOL: Tenth Anniversary

 

 

 

Rockerilla dedica la copertina di Novembre agli Interpol in occasione del decimo anniversario di Turn on the Bright Lights con uno corposo articolo e due interviste: Paul Banks e Sam Fogarino.

 

New York Cares


C’era un grande cartello nero, con poche parole scritte in stampatello bianco: “A new sensation is coming”. Appena sotto un nome allora sconosciuto, Interpol, scritto in rosso. Ero in vacanza in un luogo dove le case si contavano appena, ma alla prima occasione mi ero gettato in un negozio di dischi affollato e promettente. Tra gli scaffali, quel cartello mi aveva incuriosito: sfacciato e diretto, senza il bisogno di mostrare un volto, affacciava una promessa che aveva un che di minaccioso. Il pensiero aveva formato un’immagine precisa: un gruppo di ragazzi schivi, rinchiusi in qualche vecchio granaio del mid-west – perché per qualche motivo non potevano che essere americani – emersi faticosamente con una manciata di canzoni sofferte, che pulsavano ardenti. Niente di tutto ciò! Di ritorno a casa avrei trovato quattro newyorkesi cool, eleganti e seriosi, con una crescente attenzione intorno, abitanti di una Williamsburg ancora lontana dall’essere il rifugio prediletto di artisti, hipsters e stelle di piccole, medie e grandi dimensioni ma già fucina di culture, esperienze e contaminazioni differenti, con l’East River a riparo delle ombre lunghe dei grattacieli e del vociare ininterrotto e formicolante del turismo curioso….

di Paolo Dordi

 

Turn on the highlights

Intervista a Sam Fogarino

La musica degli Interpol guarda già abbastanza indietro di suo, senza bisogno di dedicarci anche delle retrospettive. Così potrebbe obiettare qualcuno ai nostri “festeggiamenti”, non senza una parte di ragione. Eppure il decennale dall’uscita di Turn on the Bright Lights è una di quelle date segnate in rosso sul calendario (di quel che resta) degli uffici discografici e delle redazioni musicali, il che può voler dire solo due cose: che nell’ultima decade la musica pop si è avvitata tanto su se stessa da non riuscire a far altro che autocelebrarsi, oppure che nel lontano 2002 il gruppo di New York accese davvero una luce di “quelle che non si spengono mai”, per citare chi sapete voi…

di Simone Dotto

 

La Speranza è un necessità

Intervista a Paul Banks

Julian Plenti ha pubblicato nel 2009 l’album Julian Plenti Is…Skyscraper. «è stata la mia prima identità musicale. Ancor prima di registrare il primo album con gli Interpol, ai tempi del college, utilizzavo questo moniker. Poi nel 2007, con Our Love to Admire (terzo disco con la band), ho deciso che era giunto il momento di condividere le canzoni di Julian con la gente. In realtà erano parecchi anni che lavoravo ‘dietro le quinte’ a questo progetto parallelo, e in particolare quattro brani su tutti, On The Esplanade, Fly As You Might, Fun That We Have e Girl on the Sporting News, conservano al meglio tutto ciò che mi passava nella mente in quel periodo. Poi c’è il JP Lives EP, che include Summertime is Coming; risale ai primissimi anni dell’era Julian Plenti. E ora, dopo le due uscite che portano il nome Plenti, ho tirato giù la saracinesca su tutto il lavoro che è stato composto fino a quel momento della mia vita. Si deve guardare avanti e non sento la necessità di mantenere l’alter-ego. E mi sento a mio agio nel fare cose semplici e usare il mio vero nome. La ‘visione’ che ho avuto anni fa, l’idea Julian Plenti, ha fatto il suo tempo. Ora posso proseguire»…

di Matteo Chamey

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