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HUMAN DONT’ BE ANGRY

Human Don’t Be Angry

Chemikal Underground


È un disco di ritorni quello di Human Don’t Be Angry, poiché dietro il curioso moniker si cela la figura di Malcolm Middleton, personaggio ormai seminale della scena scozzese. Dopo aver intrapreso una carriere solista ricca di successi, il “rosso” torna alla Chemikal Underground (la sua label di riferimento) per prendersi una pausa e lasciarsi andare a composizioni in piena libertà. Ma quest’album segna anche il ritorno ad una delle più belle collaborazioni che Glasgow abbia donato agli ascoltatori indipendenti, perché dopo ben sei anni Middleton torna a duettare con il suo compagno di musica e bevute Aidan Moffat, per l’occasione destinato alla batteria. E dunque, sebbene abbastanza distanti dalle meraviglie che li hanno resi mitici con gli Arab Strap, i due preparano un album appassionato e dolcemente onirico, di eccellente impatto soprattutto nella parte prettamente sonora. La voce di Middleton rimane più legata alla “lettura ispirata” piuttosto che al vero cantato, ma è proprio sugli intarsi di chitarra e percussioni che si gioca la partita di Human Don’t Be Angry, malinconica eppure tranquilla, cantautoriale ma anche nostalgica di un certo post-rock in stile Karate. Il futuro adesso è decisamente aperto a tre strade, quelle soliste di Moffate e Middleton e quella della reunion degli Arab Strap. Le premesse, comunque, ci sono tutte, non resta che attendere…

Michele Casella

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