HILARY HAHN & HAUSCHKA
Silfra
Deutsche Grammophon
Silfra, di poco lontano da Reykiavik, segna l’incontro tra le placche tettoniche nordamericana e quella euroasiatica. Un luogo dove si fanno immersioni perché i colori di quel luogo freddo, i blu e i verdi sono altrove impossibili da trovare. In questo albo la giovane virtuosa violinista americana Hilary Hahn incontra l’improvvisatore tedesco Volker Bertelmann, in arte Haushka. Come si affretta a scrivere Hilary nelle note di copertina, questa è musica spontanea. E’ stata registrata in studio in Islanda senza alcuna preparazione. Senza alcuna sovraincisione. Violino e piano preparato. Nulla è stato scritto per questo bellissimo, glaciale album. Ciò nondimeno, i nostri due eroi si sono preparati a questo incontro per due anni. Discutendo, suonando, studiando, scrutando i lontani, indefiniti orizzonti di questa terra così peculiare. Aurore boreali. Quindi entrati in studio le idee erano già molto chiare. Così come chiaro è l’impegno del ritrovato interesse per la nuova musica (addirittura in vinile, per chi sa ascoltare) della grande casa discografica tedesca, la mitica Deutsche Grammophon, che negli anni d’oro dell’avanguardia diede voce a Stockhausen, Bussotti, Berio, Henze, Ligeti e a tutti i grandi argonauti della musica nuova. Musica meravigliosamente nuova anche questa. Classica, folk, ambient? Forse. Piacevole, nuova, e intelligente di certo. Fortemente consigliato.
Massimo Marchini