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Heavy Music Awards ’17

Londra | 24 Agosto | House Of Vans

La House Of Vans, nota per aver ospitato concerti di nicchia di gruppi celebri in ambito Heavy Music come quello spettacolare dei Metallica lo scorso anno, diventa il locale più ambito dai londinesi in questa giornata dedicata ai nomi che identificano il genere nei suoi standard più elevati. La serata si evolve con la consegna di premi suddivisi in varie categorie, da “Best Album” a “Best Live Band” e “Best Artwork”: la giuria è composta da un pannello doc di artisti e addetti ai lavori in ambito stampa, PR e case discografiche. Il pubblico si ammassa alle barriere d’ingresso parecchio tempo prima dell’orario previsto per l’apertura dei cancelli, per non perdere un solo istante dell’arrivo delle star sul red carpet, sovrappopolato da fotografi intenti a catturare ogni singolo istante dell’inizio di serata. I primi a scatenare un forte entusiasmo collettivo sono i gallesi Venom Prison, reduci dal successo del loro album di esordio Animus e in procinto di imbarcarsi verso il prossimo tour europeo insieme ai polacchi Decapitated. Seguono gli Architects che, con il loro metalcore radicato in melodie elaborate e strutturato in stratificazioni che indicano una alta maestria sia a livello tecnico che compositivo, sono da considerarsi uno dei gruppi inglesi del momento. Gli Architects sono sulla bocca di tutti questa settimana: Il frontman Sam Carter è apparso sui giornali di tutta Europa per aver fermato all’improvviso un concerto dopo aver visto un ragazzo tra il pubblico toccare inappropriatamente una ragazza mentre faceva il crowd-surfing. Gridando dal palco “fermati e vattene via, queste cose non si fanno ai nostri concerti”, Carter ha dimostrato di avere rispetto per la libertà individuale, la musica degli Architects deve ispirare i fan a divertirsi rispettandosi l’un altro. Il premio per “Best Album” con il loro opus All Our Gods Have Abandoned Us conferma che gli Architects se lo sono meritato, non solo per la loro innata bravura e originalità, ma anche per la considerazione che hanno del loro pubblico. Prima di passare alle premiazioni ufficiali, i Venom Prison si esibiscono live in una performance che colpisce appieno, soprattutto per la presenza sul palco della frontwoman Larissa Stupar. Con l’arrivo sul palco di Paul Harries, noto fotografo londinese, il pubblico si commuove: Harries consegna il premio “The H” dedicato alla carriera di Ashley Maile, collega canadese di fama internazionale stroncato da una malattia incurabile ancora giovanissimo. Dopo aver proiettato alcuni dei suoi lavori più noti (Lamb Of God, Linkin Park, Mastodon, Soundgarden), Harries chiama sul palco la compagna e la sorella del fotografo scomparso, consegnando un premio più che meritato a un fotografo che non verrà mai dimenticato. Dopo la consegna di premi per “Best Venue” (O2 Academy, Brixton), “Best Festival” (Download) e “Best International Band” (Gojira), arriva la grande delusione della serata con il miglior premio per “Best UK Band” dato ai Black Sabbath. Tanto di cappello alla formazione leggendaria, ma sarebbe stato decisamente il caso di analizzare l’ambito musicale più attuale per consegnare questo premio ambito a una band nuova, piuttosto che riconferma
re uno status ovvio, talmente ovvio che nessuno dei membri si è presentato a ritirarlo.

Fabiola Santini (testo e foto)

Ecco la lista completa delle premiazioni:

BEST ALBUM

Architects – All Our Gods Have Abandoned Us

THE H
Ashley Maile

BEST UK BAND
Black Sabbath

BEST INTERNATIONAL BAND
Gojira

BEST LIVE BAND

Enter Shikari

BEST BREAKTHROUGH BAND
I Prevail

BEST ALBUM ARTWORK
Ghost – Popestar (Zbigniew M Bielak)

BEST PRODUCER
Fredrik Nordström & Henrik Udd

BEST PHOTOGRAPHER
Ben Gibson

BEST FESTIVAL
Download Festival

BEST VENUE
O2 Academy, Brixton

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