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HANNAH WILLIAMS: tre date italiane

Hannah Williams sarà in Italia per tre date a partire da questa sera, 28 novembre, in cui si esibirà con i suoi Affirmations allo Spazio 211 di Torino. Domani, 29 novembre, il suo soul ammanterà il Locomotiv di Bologna, mentre il 30 sarà la volta del Biko Club di Milano.
Con “un’età” di tre album, di cui l’ultimo 50 Foot Woman appena uscito, Hannah Williams ha attratto l’attenzione di Rockerilla e di Gianni Tarello, tanto da raggiungerla per quella che si è poi rivelata un’interessantissima intervista:

HANNAH WILLIAMS & THE AFFIRMATIONS50 feet of soul!
di Gianni Tarello

Abbiamo avuto la fortuna di conoscere una delle stelle del soul d’oltremanica, che con i suoi tre album ha già catturato l’attenzione degli appassionati in giro per il mondo. Ma quello che colpisce di più è l’estrema disponibilità e affabilità di Hannah che si dimostra artista dalla sensibilità straordinaria anche nel coltivare i rapporti umani, dote non troppo comune tra gli artisti.
Cominciamo parlando di te per farti conoscere al pubblico italiano. Puoi raccontarci come ti sei formata musicalmente e quali sono state le tue passioni e chi ti ha influenzato maggiormente?Immagino che tutto abbia molto a che fare con la mia infanzia. Il mio amato defunto padre era un sacerdote anglicano, quindi sono cresciuta in chiesa cantando prevalentemente musica sacra. Lì mi sono fatta le ossa. Lì ho iniziato ad apprezzare l’armonia. Mio padre era un musicista fenomenale. Poteva suonare praticamente qualsiasi cosa e aveva una voce meravigliosa. Mio fratello suonava il piano benissimo ed era un grande trombonista. Io suonavo il piano e la tromba e mia mamma, che è dotata di un’ottima voce, anche se non lo ammette, aveva un profondo amore per tutti i tipi di musica. Siamo cresciuti suonando e ascoltando una vasta gamma di musica tra cui: canto gregoriano, opera, folk irlandese, rock, pop, soul, jazz, blues, teatro musicale… Quindi in casa si ascoltava sempre qualcosa. Penso che crescere in un ambiente continuamente pieno di musica dei generi più disparati sia la causa principale del mio desiderio di cantare e della voglia di imparare ad usare la voce come mezzo espressivo.In particolare, com’è nata la passione per il soul?Beh, mamma era una soul fan. Aveva un CD dei classici della Motown che ascoltavamo mentre cucinavamo. Abbiamo trascorso molto tempo insieme dopo la morte di mio padre e dopo che mio fratello si era trasferito all’università e ogni giorno cucinavamo insieme con una colonna sonora diversa. Il CD della Motown era il suo preferito. Poi un giorno tornò a casa con una borsa di CD presi da HMV e, in mezzo c’era Lovely Day di Bill Withers. Questo CD ha rappresentato una svolta per me. L’intero album è incredibile, ma la versione live di Hope She Will Be Happier mi ha distrutto. Mi sono seduta in silenzio ad ascoltarla e ho pianto. La sua semplicità, la sua passione, la sofferenza viscerale e palpabile della sua interpretazione hanno cambiato la mia vita per sempre. A quel punto ho capito che volevo avere la capacità di trasmettere emozioni con la voce e di far sentire le persone il più vicino possibile. Leggenda! Grazie mamma!Come sei entrata in contatto con l’etichetta italiana Record Kicks e ti saresti aspettata questo interesse dal nostro paese?Abbiamo mandato il nastro del nostro primo singolo nel 2010 e siamo piaciuti immediatamente. Fine della storia, ah ah…Facendo un passo indietro, credo che I nostril lettori siano curiosi di sapere com’è successo che Jay-Z abbia campionato un tuo pezzo per una sua canzone di successo. Ti ha contattato lui o com’è andata?All’inizio pensavo si trattasse di uno scherzo. Il mio batterista Jai (che allora era anche il nostro manager) mi chiamò mentre stavo accompagnando in pullman 45 studenti a Leeds per un festival di Cori e mi disse che mi avrebbe chiamato Jay Z, ma che non mi era permesso di parlarne con nessuno (addirittura?!). Il telefono non ha squillato per tutto il fine settimana, quindi ho pensato che Jai mi avesse preso in giro, o che Jay-Z avesse cambiato idea.Sull’autobus di ritorno, due giorni dopo, ho tirato fuori il telefono per chiamare mio marito e fargli sapere che eravamo quasi a Winchester e mi sono accorta che avevo una chiamata persa con un messaggio del tipo “Ciao Hannah, so che sei occupata ma potresti chiamarmi quando ne hai la possibilità? Grazie. Jay”.A quel punto non ho più ragionato! Sono corsa a casa a telefonare dalla mia piccola cameretta. Era Shawn Carter (aka Jay-Z) in persona! MI disse che aveva scritto una canzone molto personale costruita intorno alla mia voce e che avrebbe voluto campionare Late Nights & Heartbreak. Mi ha chiesto di registrare diverse versioni del brano con testi differenti in quanto non era sicuro di quale finale dare al testo della sua canzone. Alla fine ha usato il testo originale, il che è stato un peccato per me perché mi avrebbe indicato nei credits. Non sapevamo che il campionamento sarebbe stato usato per il pezzo più importante dell’album, che gli da anche il titolo, fino al 30 luglio quando ha pubblicato il disco. Ad essere sincera non credevo neanche che il campionamento sarebbe stato utilizzato realmente fino a quando non l’ho sentito davvero! È stata una di quelle telefonate che ti cambiano la vita.Hai anche lavorato con grandi nomi internazionali della black music come Tyler The Creator and Pete Rock… com’è stato lavorare con loro?Tyler ha scritto un pezzo in risposta a 4:44 di Jay-Z, dal titolo Ziploc. Non abbiamo avuto contatti diretti, ma grazie al suo pezzo altre persone ci hanno conosciuto. Grazie!!!Pete Rock è un uomo adorabile. Abbiamo suonato con lui al Central Park Summer Stage di New York l’estate scorsa. Questo è stato il nostro primo concerto in USA e tutta la crew di Pete Rock è stata semplicemente fantastica. Hanno guardato tutto il nostro spettacolo e siamo stati insieme per ore dopo. È stata una giornata davvero speciale. Forse un giorno faremo qualcosa insieme… chissà…Parliamo del soul oggi. Quail sono gli artisti soul che consideri più ispirati, con chi sei in contatto e con chi ti piacerebbe collaborare?Ci sono così tanti artisti eccezionali che stanno ampliando i confini della musica soul in questo momento. La mia attuale ossessione è Brittany Howard degli Alabama Shakes. Sta per uscire il suo primo album da solista e sembra essere eccezionale. Lei è davvero meravigliosa. La sua diversità e la sua stravaganza la rendono unica da guardare e ascoltare. Per non parlare del suo songwriting, oro massiccio a 24 carati! Grande Brittany!Ma poi ci sono altri artisti britannici come Michael Kiwanuka, che sta pubblicando un nuovo album che promette di essere fantastico e come Pete Josef che ha una delle voci maschili che io preferisco. Mi piacerebbe lavorare con lui o con chiunque altro, davvero. Adoro cantare con altre persone.Un ultima domanda: ti vedremo a novembre in concerto in Italia per tre date a promuovere il tuo album, hai altri progetti per il futuro?Certo! Lavoriamo sempre a nuovo materiale e cerchiamo di andare in tour il più possibile. Torneremo sicuramente in Italia nel 2020!

HANNAH WILLIAMS & THE AFFIRMATIONS
50 Foot Woman Record Kicks
Senza il sostegno della stampa mainstream e di una major, Hannah Williams s’è imposta come stella assoluta del soul europeo. Il suo talento vocale è indiscutibile e la sua band impeccabile. Se a questo si aggiungono la produzione di Shawn Lee e i suoi arrangiamenti dal piglio moderno, il risultato non può che essere fuori del comune. Il disco si apre con l’aggressivo brano eponimo e la calma che segue è solo apparente, perché le ballads Tablecloth, Sinner e What Can We Do? riportano prepotentemente in primo piano la vocalità di Hannah e la sua fine sensibilità di interprete. Un disco senza sbavature, che dà ulteriore smalto alla giovane soulwoman.IN ODORE DI SOUL…TITÀ. Gianni Tarello

HANNAH WILLIAMS & THE AFFIRMATIONS
28 novembre – Torino – Spazio 211:
https://www.facebook.com/events/2367670753521111/
29 novembre – Bologna – Locomotiv:
https://www.facebook.com/events/2328523503882848/
30 novembre – Milano – Biko:
https://www.facebook.com/events/2068137460156073/

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