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Gravenhurst

 

Fioche luci nella stagione della nebbia

 

Ultimo figlio dell’inquieta Bristol degli anni ’90, Nick Talbot ha visto la musica dei suoi Gravenhurst assurgere a una diffusione (relativamente) più ampia grazie al quarto album The Western Land (2007) e alla contestuale transizione a corpose sonorità elettriche, dense di sensazioni vagamente psichedeliche e shoegaze.

Eppure, le radici di Talbot e di quello che nasceva come un progetto sostanzialmente personale affondano in un folk essenziale e contemplativo, che dalla provenienza geografica trae l’intento di travalicare la semplice formula cantautorale di chitarra e voce. Non a caso, tra le influenze esplicitamente citate, ricorrono i concittadini Flying Saucer Attack e Movietone, mentre l’impronta caratterizzante le origini di Gravenhurst inclinava piuttosto verso un prezioso minimalismo acustico di discendenza Drake/Simon/Kozelek

 

ph Lucy Johnston

Su Rockerilla di Maggio l’articolo completo e la recensione di “The Ghost In Daylight” di Raffaello Russo.

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