GOGOL BORDELLO A BOLOGNA – IL REPORT
GOGOL BORDELLO
4 Ottobre 2025
Estragon Club – Bologna
Report di Daniele Follero
Il carrozzone punk circense dei Gogol Bordello torna a Bologna in quell’Estragon che l’aveva accolto con un trionfale sold out nel lontano 2013. Rispetto a dodici anni fa, la band guidata da Eugene Hütz è molto cambiata, anche anagraficamente. Sono solo due, a parte il leader, i reduci degli anni gloriosi, quelli di Gypsy Punks: Underdogs World Strike e Super Taranta!: il violinista Sergey Ryabtsev e il percussionista Pedro Erazo. A restare sempre uguale è l’attitudine del gruppo, eternamente votata alla dimensione live e ancora credibile, come dimostra la reazione del pubblico che, dalla prima all’ultima nota, si fa travolgere dal rituale del bordello, condotto al ritmo di patchanka dal “sacerdote” Hütz.
Quella che sprigionano i musicisti sul palco è energia pura, già dalle prime battute. Sacred Darling, I Would Never Wanna Be Young Again, Not a Crime, Immigrant Punk, Wonderlust King fanno scatenare la bolgia e mettono in chiaro che sarà tutto come te l’aspettavi. Nonostante l’età che avanza, i cambi di line-up e qualche recente (e trascurabile) album, i Gogol Bordello restano quelli che ricordavamo e conservano la stessa tempra zingaresca di un decennio fa. Con l’eccezione di un’intima parentesi in acustico, per più di due ore la band riesce a tenere alto il livello di intensità, sebbene talvolta con un pizzico di comprensibile fiatone.
Le immancabili Mishto! e Start Wearing Purple fanno indubbiamente la differenza in termini di risposta del pubblico, che le accompagna con vere e proprie esplosioni di gioia. Un pubblico che sembra non stancarsi mai, neanche dopo il lunghissimo bis, continuando a ballare e a cantare a squarciagola fino all’ultima nota della conclusiva Undestructable. Indistruttibili, appunto.