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GOAT

Commune | Rocket

goat-commune-900Un suono di campane lontane all’orizzonte introduce l’atteso secondo album degli svedesi Goat, tra i segreti meglio custoditi dell’underground europeo. Il loro primo album, World Music, ha venduto più di diecimila copie solo in vinile (di ogni colore possibile e immaginabile). Il loro primo singolo, Goatman, viene scambiato a non meno di 50 euro su discogs ed ebay. Commune non potrà che far aumentare considerevolmente le quotazioni del gruppo. I membri dei Goat nascondono la loro identità e si presentano dal vivo dietro maschere pagane. Non stupisce che l’introduzione del loro nuovo disco sia affidata a Talk To God. Poi parte Words e le chitarre cominciano a grattar riff provenienti dalla storia del rock psichedelico (Quicksilver Messenger Service, Funkadelic e Ash Ra Tempel ) sopra una voce femminile registrata in bassissima fedeltà. Come nel precedente album i Goat citano l’afrobeat, il krautrock e il funk, fondendoli insieme in brani come The Light Within e costruendo un ‘wall of sound’ poderoso. Se i Massive Attack mixassero To Travel The Path Unknown ne uscirebbe il groove del decennio. I deliri orgiastici di Bondye costituiscono uno dei climax dell’intero lavoro, prima del gran finale della conclusiva Gathering Of Ancient Tribes. Delirante e tribale.

Roberto Mandolini

 

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