Top

FONTAINES D.C., il report del live di Milano

L’ultima volta fu per i Nothing But Thieves. Provai la stessa sensazione. Di fronte alla futura e imminente impresa di una band giovane dall’appetito insaziabile. Clubbini, piccole arene concerti, festivalini, support-band e poi l’exploit. Reduci dal Primavera Sound di Barcellona e dalla data bolognese, si presentano a Milano in una fresca serata piovosa con tutto il carico di aspettative, assolutamente non disattese. Grian Chatten ha già tutto il carisma dei grandi, sfrontato e dinoccolato, si agita ‘a scossoni’, richiama certi miti (con quel braccio dietro la schiena) e soprattutto canta come un over 60 navigato al quale è doveroso riporre il massimo rispetto. L’accento irlandese è forte ed infiamma il muro del suono, come una miccia in esplosione ben congeniata per accendere in un nanosecondo l’intera ‘foresta’. Quel pubblico a cui si chiede di scomporsi sin dal primo attacco. ‘Skinty Fia’ ovviamente, ma non solo. Ci sono anche ‘richiami’ alle registrazioni precedenti, in un continuum temporale inevitabilmente breve, in grado di assemblare un’intera scaletta come se fosse uscita da un solo album. Sono giovani ma prodotti da quel Dan Carey (sin dall’esordio) capace di strutturare tecnicamente una band che rischierebbe di farsi male se lasciata libera di ‘giocare’ con gli strumenti. Dan arriva da Bloc Party, Django Django, The Kills, Tame Impala, Fran Ferdinand, Hot Chip e  Kae Tempest (tutti artisti ampiamente trattati dalla rivista). Varie nomination ai Mercury Prize e la certezza di non sbagliare un colpo. Impressionante il fragore sonoro generato dai ragazzi, le chitarre e il basso sfoderano un tono vibrazionale imponente, sconquassano letteralmente l’atmosfera ed elevano smisuratamente ogni singolo brano (se conosciuto solo su disco). La gente partecipa con grande affetto e fiducia e guardandosi attorno non è difficile imbattersi in generazioni dall’età anagrafica che doppia o triplica quella di ogni singolo membro della band. Personalmente attratto da ‘Televised Mind’ (dal precedente ‘A Hero’s Death’, non a caso remixata da quel genio di Dave Clarke che abbiamo incontrato 2 mesi fa in uno speech milanese, sottolineandoci l’entusiasmo per questa band eccezionale) e da ‘I Love You’, è con le note di ‘Jackie Down The Line’ che i Fontaines D.C. fanno esplodere il Magnolia ‘Do do do, La la la..’. Post-punk, alt-rock, new-wave sulle orme dei grandi. Continuano a dire che il rock sia morto ma basta saper scoprire nuovi talenti e fornirgli tutto il necessario per sostenere la loro creatività con tecnica ed esperienza.

I Fontaines D.C. sono stati scelti per la coverstory del n° 500 di Aprile 2022.

Samuel Chamey

ph Loris Brunello

FONTAINES D.C. Circolo Magnolia (Milano), 08/06/2022

Condividi