FEDERICA MICHISANTI HORN TRIO
Silent Rides Filibusta
Voglia di osare. Una dote più che necessaria se solo non ci si dispone a rielaborare più o meno efficacemente il mainstream e consolidati repertori d’autore.
Che tale attitudine si coniughi poi con una frenetica e incessante ricerca dei giusti compagni di avventura è forse uno dei connotati più peculiari di chi è solito praticare i sentieri del jazz, soprattutto quelli più tortuosi e sdrucciolevoli.
La contrabbassista di “scuola” romana Federica Michisanti, per esempio. Una adusa a riunire intorno a sé le compagini più svariate e anche insolite, due aggettivi che ben si confanno a questo Horn Trio, nuovo stadio evolutivo di un progetto musicale che data ormai più di un lustro, essendo stato anticipato dall’album eponimo dei Trioness e dal successivo ISK, entrambi lavori prevalentemente orientati ad enfatizzare il forte impatto timbrico dei fiati. Stavolta perfino senza il sostegno ritmico discreto e misurato di un pianoforte, giacché al fianco della Michisanti ci sono soltanto il sax e il clarinetto di Francesco Bigoni e la tromba e il flicorno di Francesco Lento.
Il risultato finale si articola in due estese composizioni autografe in forma di suite che danno più spesso la sensazione di procedere in bilico tra nervosi spunti avantgard jazz e paciose, e talora anche un tantino barocche, espressioni cameristiche. Il fascino prepotente dell’inconsueto.
Elio Bussolino