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Ex CCCP/CSI

Frammenti Festival | Frascati (RM) | 5 settembre

Non credevamo potesse ricapitarci di sfoggiare a un concerto dei CSI la t-shirt presa in occasione del tour di Tabula Rasa Elettrificata (1997): lisa e con diversi buchi, frutto di pellegrinaggi da Finisterre (Bretagna, luogo dell’incisione di Ko de mondo) alla Mongolia (terra ispiratrice di TRE) così conciata appare un po’ punk e ci piace pensare che Canali/Magnelli/Maroccolo/Zamboni ossia i 4/5 dei CSI in scena l’abbiano notata mentre li fotografavamo dal pit.

La reunion è il punto di arrivo (?) di una serie di collaborazioni fiorite negli ultimi anni e curiosamente centrate su chi di quella storia non aveva fatto parte, ossia Angela Baraldi, la nuova voce del Consorzio: la Baraldi che negli anni scorsi ha da una parte inciso con Massimo Zamboni un album (Un’infinita compressione precede lo scoppio) e ci è andata in tour (Solo una terapia: dai CCCP all’estinzione e Trent’anni di ortodossia con Nada, Cisco, Fatur), e dall’altra con Giorgio Canali ha riproposto le canzoni dei Joy Division in un diverso tour. La Baraldi che, con una terminologia cristiana che tanto piacerebbe al Grande Assente, porta su di se la croce di dover sostituire alla voce Giovanni Lindo Ferretti.

Diciamo dubito che la cosa funziona: tra ex ed ex-ex c’è sintonia, amicizia, voglia di suonare e di divertirsi. Lo si vede dagli sguardi con cui si cercano, dai sorrisi che si regalano: la Baraldi non è Ferretti e non convince quando lo insegue sul salmodiare, ma è molto ispirata e sente tantissimo i pezzi, soprattutto quelli dei CSI che costituiscono la maggior parte della scaletta. A tratti, Forma e sostanza, In viaggio, Maciste contro tutti, si osserva un ordine cronologico nella riproposizione dei brani scritti dal Consorzio e nel mezzo entrano pezzi di CCCP come Annarella, Depressione Caspica e Emilia Paranoica che scatena un pogo degno di 25 anni fa. L’assenza di GLF (e di Ginevra di Marco) libera spazio per le voci di Canali e inaspettatamente  Zamboni cui spetta tutto l’inizio di Cupe Vampe, canzone che trattava di Bosnia e che suona ancora attualissima se rapportata alle crisi medio-orientali. Linea Gotica, Blu, Irata ci piacciono tantissimo e dopo due ore si chiude con M’importa una sega nel tripudio di chi con quella storia ci è cresciuto, di chi avrebbe voluto farlo e di chi si augura che un rinnovato Consorzio di Suonatori Indipendenti possa aggiungere qualcosa alla musica italiana, eterna fenice capace di risorgere nonostante gli assenti, che in quanto tali hanno sempre torto.

Un plauso infine ai ragazzi di Semintesta che dopo un anno di pausa e molte difficoltà riescono ad organizzare per la 13esima edizione di Frammenti un festival importante ed unico per i Castelli Romani con, oltre ai succitati CSI/CCCP, anche Antonio Rezza, Area 765 e Vinicio Capossela con la Banda della Posta.

Roberto Esposti

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