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EUSEBIO MARTINELLI & GIPSY ABARTH ORKESTAR

Gazpacho

Autoprodotto

Per il suo esordio discografico in proprio, dopo frequentazioni artistiche eterogenee, Martinelli getta nel calderone una miscela generosa di canti gitani e trombe mariachi, divagazioni klezmer e cadenze andaluse, melodie sbandate e umori balcanici in salsa romagnola. Acrobazie iperboliche, cuore e tecnica a profusione, alta gradazione alcolica e piglio da orchestra da ballo sono il marchio di fabbrica di un lavoro sensibile innanzitutto al movimento, mentre la suggestione trova respiro nei rari episodi in cui il tempo rallenta ripiegando in sbornie malinconiche, come nell’ispirata rivisitazione del tradizionale La tharda. Per quanto produzione e mastering eccedano in pulizia e penalizzino in maniera suicida le basse frequenze, il peggior torto che si possa fare a questo disco è ascoltarlo seduti.

 Alessandro Hellmann

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