E IL REGNO DEI MORTI NON AVRA’ FINE. “DEPECHE MODE: M” + INEDITI.
Lo diciamo? Il miglior film-concerto anni ’00 dei Depeche Mode. Il canto del cigno nero (data l’enfasi gestuale ripetitiva di Dave, ad ogni fraseggio morbido) si staglia nell’orizzonte nero messicano, per farsi ponte di gravità sensoriale metafisica degli altri mondi. A sei anni dal grande successo nelle sale di Depeche Mode: Spirits in the Forest e dopo l’anteprima all’ultimo Tribeca Film Festival, ecco DEPECHE MODE: M.
Diretto dal regista pluripremiato Fernando Frías, il film-concerto intreccia le riprese dei 3 sold-out al Foro Sol Stadium di Città del Messico, durante il Memento Mori Tour 2023. 1h e 40min circa senza dispersioni: no backstage, no interviste inutili ai fan, no Q&A con i membri della band. Tutto ruota attorno al tema della morte e della memoria e chi se non il Messico può farsi tenebra del noto culto dei morti, celebrando, come nessun altro paese al mondo può fare, la band rappresentativa del ‘corto-circuito’ electrodark sin dagli anni ’80. L’evento cinematografico porta con sé anche un significato molto personale, trattandosi del primo tour senza il membro fondatore Andy Fletcher (scomparso nel 2022). Travolgente e intimo sin dai primi secondi, l’alternanza di effetti digitali di propulsione analogica proietta l’anima dei protagonisti (specialmente Dave e Martin, affiancati dai musicisti di supporto Christian Eigner -batteria e tastiere- e Peter Gordeno -tastiere, basso e cori-) dentro/fuori tubi catodici fatti di migrazioni spettrali cronenberghiane. I miti e la tradizione messicana, i volti della gente al concerto (maschere di trucco che qui in Italia solo ad Halloween), tutto pare in simbiosi al fine di elevare ogni singolo istante sul palco. Quando forse per la prima volta in assoluto, il lavoro di Anton Corbijn (regia contenuti e combinazioni videowalls) riesce a tradursi sullo schermo con altri due occhi altrettanto magici, quelli di Fernando Frías. Alcuni stacchi tra un brano e l’altro si riempiono di immagini, parole e riflessioni cariche di oscurità da fare proprie per superare traguardi esistenziali. E poi sguardi, sorrisi, abbracci, dettagli (dall’abbigliamento ai tatuaggi e gli accessori), quello di Dave e Martin non è un concerto qualunque, sono un palco in movimento, tra irrequietezza d’autore (il primo, cigno nero) e autocontrollo sublime (il secondo, cigno bianco). Per finire, come non riflettere sul numero di volte con cui Dave si rivolge al pubblico imbracciando più di un ‘microfono’!? So sexy!
Nelle sale di tutto il mondo dal 28 al 30 ottobre, in 4K e audio 5.1.
Scaletta:
My Cosmos is Mine
Wagging Tongue
It’s No Good
Everything Counts
Sister of Night
Speak to Me
My Favorite Stranger
Soul With Me
Wrong
A Pain That I’m Used To
World in My Eyes
Stripped
Enjoy the Silence
Condemnation
Never Let Me Down Again
Personal Jesus
Ghosts Again (titoli di coda)
Ma non finisce qua: entra in rotazione radiofonica venerdì 31 ottobre In The End (From The Memento Mori Sessions), il nuovo singolo dei Depeche Mode. Già disponibile in pre-ascolto su Spotify dal 24 ottobre, il brano fa parte di quattro inediti mai pubblicati prima, provenienti dalle sessioni di registrazione dell’album Memento Mori (2023): in coda Survive,Life 2.0, Give Yourself To Me. Tutto questo ovviamente sarà disponibile dal 5 dicembre: il cofanetto del film concerto DEPECHE MODE: M (versione 2DVD o versione 2Blu-ray), contenente anche il doppio CD con l’album live MEMENTO MORI: MEXICO CITY; e le versioni in 2CD e in 4LP in 3 diverse colorazioni dell’album.
Samuel Chamey