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DEATHCRUSHER

Londra | O2 Forum | 29 Ottobre

Considerato dagli addetti ai lavori come l’evento live di metal estremo dell’anno nella capitale, Deathcrusher raggiunge il “quasi” meritato sold-out grazie a una carrellata di band che fanno concorrenza a ben poche altre. Nonostante l’O2 Forum di Kentish Town apra i battenti relativamente presto per consentire a tutte le band previste di non ridurre di un solo istante il proprio set, sono in molti che alle 18:30 in punto si buttano a ridosso della barriera delle prime file per non perdere il gruppo di apertura, gli svizzeri Herod. Indossando la maglietta di The Doward Spiral dei Nine Inch Nails, il frontman David Glassey si distingue per i vocalizzi incisivi e dominanti, che rendono il sound di base, una combinazione intrigante di sludge e death, ancora più singolare. Il pubblico reagisce bene a questo inizio carico di adrenalina, tanto che Glassey si lancia dal palco planando nel bel mezzo alla platea per concludere il set cantando insieme ai suoi fan. La serata procede alla grande con i canadesi più voluti del globo, i Voivod. Di ritorno nel Regno Unito dopo una performance da urlo all’ultima edizione di Temple Fest, lo squadrone di Denis “Snake” Bélanger & Co. si dimostra pronto a conquistare, ancora una volta, il seguito enorme di fan anglosassoni che li segue incessantemente dall’uscita del mitico War And Pain nel lontano 1984. Le urla di benvenuto agiscono come un’overdose di benzina sulla band: con il posizionamento di Daniel “Chewy” Mongrain alla chitarra, partono le prime note esplosive di Ripping Headaches. Il loro sound si diffonde come una forza brutale alla quale è impossibile resistere. La sequenza Forever Mountain e Voivod agisce d’impatto, la complessità compositiva ricca di tempi veloci e cadenze sofferte si scontra con una furia incontrollabile. Le temperature aumentano senza tregua: il pubblico è pronto a dare il benvenuto ai leggendari Napalm Death. Mark “Barney” Greenway appare più in forma che mai, scattoso all’eccesso come se fosse stato colpito da una raffica di scariche elettriche. Il basso abrasivo di Shane Embury è un’arma vincente, Scum e Life?, ricche delle tradizionali accelerazioni repentine, sono eseguite con la consueta precisione fulminea che scuote anche i sassi. I Napalm Death sono unici, il loro set ricco di riff che si attorcigliano come dei serpenti elettrici crea un’atmosfera terrorizzante e maestosa al tempo stesso. Seguono gli Obituary, un’altra formazione leggendaria che non ha bisogno di molte presentazioni. In tour a supporto della loro ultima fatica Inked In Blood uscita lo scorso anno, John Tardy, Trevor Peres, Donald Tardy e Kenny Andrews fanno centro ancora una volta. Con la loro consueta passione e senza un minimo di esitazione, lanciano al pubblico surriscaldato all’eccesso ventate incontrollabili di riff belligeranti nelle splendide Redneck Stomp e Centuries Of Lies. La chitarra di Peres è la una forza propellente e genera una successione di cadenze ferali che aumentano la tensione, creando quell’inarrestabile senso di arcana violenza così tipico del loro sound. Il loro set è la perfezione assoluta in tutti i sensi, ma non è finita: il ruolo di headliner spetta a una della realtà di metal estremo più note del pianeta, i Carcass. Con il passare degli anni, la formazione di Jeff Walker & Co. dimostra di avere ancora tutta la maestria che li consacra tra le pietre miliari del genere. Le luci suffuse preparano il terreno a un set idilliaco: con i primi accordi lancinanti della maligna Buried Dreams, traccia di aperura del mitico Heartworki, lanciati dal chitarrosa Bill Steer, il pubblico non smette di saltare. I vocalizzi di Walker, indistinguibili per il growl roco e malsano, danno intensità a ogni singola nota di questo set unico. I repentini cambi di tempo della mitica This Mortal Coil e di The Granulating Dark Satanic Mills, tratta dal loro ultimo album Surgical Steel, sfiorano l’eccellenza. Il Deathcrusher è da non perdere: continua per tutta l’Europa con una data in Italia (Bologna, Estragon 17 Novembre).

Fabiola Santini (testo e foto)

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