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DAEVID ALLEN RIP

Speravamo di non dovere dare ai nostri lettori la triste notizia così presto, ma purtroppo poco dopo la una di questa notte si è spento Daevid Allen nella sua casa di Byron Bay in Australia.
Come abbiamo scritto nella recente monografia a lui dedicata, con Daevid se ne va non solo uno dei più grandi geni musicali che la musica popolare abbia espresso, uno dei poeti più attenti e rivoluzionari, ma un vero anarchico, un innovatore carismatico che aveva – tra i tanti  -l’invidiabile talento di toccare nel profondo chi gli era vicino. Era un “formatore pedagogo”, come si direbbe oggi. Un Re Mida che ha saputo risvegliare i talenti delle persone che stavano nella sua cerchia, da Robert Wyatt a Kevin Ayers, divenendo l’epicentro di vere e proprie comuni, negli anni dei Gong, e comunità nei tempi successivi.
Nel mio piccolo ho avuto la fortuna di conoscerlo bene e passare un po’ di tempo in sua compagnia negli ultimi decenni. Sapeva donare un senso di comprensione e di pace a tutti noi.
Musicalmente aveva lavorato con Terry Riley, fondato i Soft Machine e i Gong nelle varie incarnazioni. E scusate se è poco. Lasciati i Gong all’apice della creatività si era ritirato su un cocuzzolo a Deja e scritto due album acustici di lunare, inavvicinabile bellezza. All’avvento dei primi profumi di musica nuova, nei fecondi tempi della new wave, si era trasferito a New York per cavalcarne entusiasta i ritmi e l’essenza. Rockerilla è stata testimone delle tante tappe della sua feconda, inesauribile creatività.
Ci mancherà anche il suo wit (termine britannico di difficile traduzione), la sua arguzia, il suo umorismo e il suo irresistibile talento nello storpiare le parole.
So Long Daevid e, per citarlo come mi aveva scritto in una delle sue ultime email, sorridente fino all’ultimo…
all the breast.
Massimo Marchini

DA

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