CRAMPS
Il mito nella storia
50 anni, per ‘sentirli’ tutti, sulla pelle (che vibra ad ogni parola/eco proveniente dal passato) e nel cuore (che batte al ritmo del ‘tempo’). E nel sentirli, la vigoria orgogliosa di aver consapevolmente – a posteriori – scritto pagine indelebili, forse nel solo tentativo di voler scrivere qualcosa che non fosse la solita roba in circolazione. Alcuni dei protagonisti e gli artisti della Cramps si sono esibiti per oltre due ore di musica live al Lirico Giorgio Gaber di Milano. La casa discografica ideata e fondata nel 1972 da Gianni Sassi (autore, grafico, discografico, imprenditore e fotografo) ci ha intrattenuto attraversando il tempo, solidificando memorie giovanili e rivoluzionarie mai sopite negli animi di tutti noi. Patrizio Fariselli Area Open Project ha omaggiato, con un quintetto frizzante quanto il Maestro Fariselli, il primo indimenticabile album degli Area Arbeit Macht Frei, sperimentazione ardita di free jazz, elettronica e rock risalente al 1973 (opera di Demetrio Stratos). La cornice del Teatro si lascia sprofondarenei fondali dalla ‘palette’ di un tenue color arancio-ocra, il fumo di scena ci riporta alle ombre della Milano 70s. Per Eugenio Finardi, Gianni era un visionario e situazionista, progressive e jazz-rock trovano una ragione di vita proprio dalle curve di una intricata serie di personaggi in contatto con la sua creatura (il Frankenstein, nel simbolo dell’etichetta). Jo Squillo presenta sontuosamente, Franco Battiato è ‘presente’ (storico amico di Gianni), nell’omaggio di Povera Patria (Si può sperare. Che il mondo torni a quote più normali. Che possa contemplare il cielo e i fiori. Che non si parli più di dittature). E c’è anche John Cage, ci pensa Eugenio in combo col grande Carlo Boccadoro a ricordarci quel celebre episodio-live sempre al Teatro Lirico. Era la sera del 2 dicembre 1977, il pubblico, formato in gran parte da giovani, non erano affatto preparato alla musica di Cage, ma forse, attratto dalle descrizioni e dalle reazioni che le composizioni di Cage avevano provocato nel giro della musica classica, si lascia volentieri travolgere dalla sua performance-innovativa. Il polistrumentista incredibile Lucio Fabbri (& Friends) ci parla di Demetrio Stratos, e ci offre le sue versioni di Pane Quotidiano di Alberto Camerini, Maestro della Voce della PFM e Musica Ribelle di Eugenio Finardi. Mentre Andrea Tich ci ricorda quanto fosse scioccante musicare apertamente di masturbazione (Masturbati è uno degli episodi più trasversali dell’avanguardia provocatoria 70s). E cosa dire degli Skiantos? Diventa demente, Ti amo da matti e Karabigniere blues per la quale Freak Antoni venne accusato di vilipendio all’arma ‘Lei ha detto: Karabigniere-bigniere-bigniere-ptchù (di fatto sputando/ci)’. Patrizio Fariselli Area Open Project chiude il sipario con una meravigliosa performance vocale di Claudia Tellini (a cui le cantanti italiane contemporanee dovrebbero volgersi per imparare a contare con l’anima) ed è solo mezzanotte.
Samuel Chamey
CRAMPS 06 Aprile Milano, Teatro Lirico Giorgio Gaber