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COVER STORY: Yo la Tengo

 

 

 

Di Genio e d’Amore

 

Incontri finalmente gli Yo la Tengo quando il trentesimo anniversario della sigla si avvicina a grandi passi, e gli LP al loro attivo sono ben tredici, secondo una conta che parte dal mitologico Ride the Tiger, – pubblicato, per coincidenza, proprio nell’anno in cui tu ti decidevi a nascere. Così, per celebrare un tête-à-tête con Ira Kaplan mediato soltanto dalle distanze atlantiche che separano le vostre abitazioni, rileggi la lista di domande che hai preparato e ti accorgi che non sono altro che una sequela di dichiarazioni di stima sotto mentite spoglie, e che quasi tutte possono essere efficacemente raccolte sotto un unico, grande interrogativo esistenziale: Come Avete Fatto?
Perché, accantonando per un attimo equidistanza e professionalità (chissà quali, poi…), è soprattutto questo che ti viene da chiedere quando hai sotto tiro tipi come Kaplan, Georgia Hublay e James McNew. Come Avete Fatto a sopravvivere per tanto tempo con una musica che, pur componendosi degli ingredienti più disparati, ha costantemente remato contro tutti i maggiori filoni auriferi del pop o del rock alternativo? Come avete resistito alla tentazione di rompere il giuramento con la discografia indipendente, nei secoli fedeli al marchio Matador, anche quando i venti che soffiavano erano di gran lunga più favorevoli delle attuali tramontane? Come siete riusciti a conservare un tocco estremamente personale pur continuando a bazzicare da un genere all’altro? E, ancora, come avete fatto a mantenere la tacita promessa di “un’uscita ogni tre anni”, per giunta conservando un profilo artistico di questa caratura? E come si fa, quando di mezzo c’è pure un matrimonio, a restare affiatati, “uni e trini” senza incomodo, quasi a rappresentare un fondamento vivente alle teorie numerologiche che volevano il Tre come il simbolo dell’equilibrio perfetto? … su Rockerilla di Gennaio l’intervista completa di Simone Dotto e la recensione di Enrico Ramunni.

 

 

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