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COLAPESCE

Reale” è il nuovo video di COLAPESCE realizzato con una tecnica che mescola Rotoscope, riprese effettuate ad arte e animazione disegnata a mano. La regia del video è di Zavvo Nicolosi del collettivo Ground Orange’s mentre i disegni e le animazioni sono opera di Michele Bernardi che aveva già collaborato con Colapesce per il video di Restiamo in casa e che è molto conosciuto per i suoi lavori, tra i tanti, con Tre Allegri Ragazzi Morti, Le Luci della Centrale Elettrica e per il cartone animato “La Pimpa”.

“Volevo provare a scrivere un brano alla Modugno e farlo suonare come una hit pop a cavallo tra gli anni settanta e gli anni ottanta. Il testo dice una delle cose più difficili che mi sia mai capitato di scrivere: ‘Amare e basta, lo faccio a testa alta’. Sembra una banalità buona giusto per una canzone, ma per applicare questo concetto alla vita vera – reale, appunto – bisogna lavorare duramente”.

 

COLAPESCE | Egomostro | 42 Records

Pubblico e privato in collisione nella social-esposizione continua, disastri e distanze interpersonali, “sentenze” e “luoghi comuni” (il “cancro di una relazione”), il processo con cui facilmente si creano e distruggono idoli e mostri, ansie e paure da combattere: Lorenzo Urciullo nel suo secondo album da solista dopo il percorso negli Albanopower inietta queste riflessioni in sonorità che sanciscono un nuovo inizio per la sua vocazione eclettica, disposta a sperimentare per sottrazione accuratissima, addizione, voluti eccessi-sfide. Se costanti restano le linee vocali dolceamare e gli squarci di sonorità perlescenti e delicate in atmosfere emozionalmente disarmanti, la musica accoglie distorsioni fuzz vertiginose, fiati enfatizzati ad arte, stravolgimenti e contaminazioni di prestiti dagli anni ’80 (ritmi dondolanti da jangle pop, coretti e synths da sophisti-pop, drum programming e batterie analogiche “mascherate” da digitali con effetti synth-pop). Non mancano profumi di Sicilia, di carne e poesia, citazioni d’arte e letteratura (da Fontana a Bufalino), mare, tamburi a cornice mescolati a suoni sintetici, (auto-)ironia, senso del surreale e del grottesco, bassi e Hammond ‘70s, archi, sensualità quotidiana e malinconia. Alcune alchimie sonore sono consapevolmente rischiose (e talora opinabili), ma i momenti minimali o più ispirati lasciano subito il segno. UNA CONFERMA, UNA SCOMMESSA.

Ambrosia Jole Silvia Imbornone

 

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