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CHRYSTA BELL

Là dove osano le aquile si posa lei. Vola alto e le sue lunghe braccia snodate volteggiano nell’aria limitandosia spaziare sul palco dell’Astro Club, degna location di questa silenziosa e rispettosa landa friulana. Oltre un’ora e mezza di poetica dei generidal sospiro devozionalmente lynchiano, richiami estatici, linee temporali ed elementi essenziali (il fuoco) a sfumare i visual dello scenario. Una performance anni ’90 nello stile e nel look dell’intera band: concreti, al servizio della musica, al servizio della Lady. La texana dagli occhi infuocatiripercorre quasi per intero il nuovo album Feels Like Lovericamandosi un perpetuo teatrino di danzae movenze spiccatamente armoniose. Chrysta Bell (come ci ha raccontato nell’intervista che in esclusiva proporremo a Dicembre) parla col corpo come poche al mondo oggi sanno fare. Le sopracciglia, gli occhi, la bocca, le smorfie, le mani, il collo, la clavicola e la scapola, la kundalini si manifesta dal basso ventre in levare scalpitando dall’alto della sua elevazione spirituale. Stare sul palcosignifica anche viverlo, respirarlo, calpestarlo e toccare il suo popolo festante.

Chrysta sciorina uno dietro l’alto i suoi pezzi migliori, contaminando l’aria di quella tipica atmosfera da localino americano sulla strada perduta. Si (tra)passa da un (uni)verso all’altro, le dimensioni oniriche della vita. Dal pop-rock al blues, dal jazz alla new wave, echi western e rintocchi 80s ci spingono fuori dalla carrellata celebrativaper onorare le mille sfaccettature della musica. È ancora forte lo spirito lynchiano attorno alla Lady e lo è in quanto fonte di conoscenza e ispirazione scenica totalizzante. Qua e là spuntano gli archi a sublimare le partiture più classiche, riducendolo spettacolo ad un lungometraggio escatologico di rara bellezza intrinseca. Se da un lato i più critici potrebbero puntare il dito sull’affabulazione esibita, dall’altro i più distaccati (non v’è dubbio) non potrebbero che asserire di aver assistito ad uno dei concerti più autentici del nuovo millennio. Chrysta Bell suda in mezzo a noi, si agita dal calore e per il calore emanato dall’interpretazione, Chrysta Bell recita se stessa nella parte migliore della sua vita: il canto. See you soon, l’Italia (unico paese sempre toccato dai suoi tour) ti aspetta. Ancora. 

Nota di merito per il djset post-live di DianDa Distress, energica e vitale dj dagli echi oscuri e nostalgici, agguerritaa intervalli regolari.Matteo Samuel Chamey

Fontanafredda (PN) | 16 novembre | Astro Club

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