BORIS BREJCHA, live @Fabrique Milano
Poche ore prima del live una news-alert annuncia il sold-out. Come stupirsi? Stiamo parlando del dj che negli ultimi anni ha scalato più rapidamente la Top 100 DJs DJMag (oggi al 42° posto; quella che vede saldamente in testa David Guetta per intenderci) con la sua hi-tech minimal sopraffina, matrimonio perfetto di delizia tecnica e basso ‘coscienzioso’. E’ stato capace di rimescolare le carte ad un genere, la techno, tendenzialmente monocromatico se non accostato ad altri (nelle sue molteplici sfumature). Boris non stravolge, non cerca il compromesso commerciale. Ma riavvolge il nastro, parte dalla base e dona nuova ‘verve’ al groove, lascia che rimbalzi e prenda nuova direzioni. Follia giocosa e ‘diabolicamente’ meditata di un joker ballerino a cui la vita ha sottratto qualcosa da ragazzino, moltiplicando la reazione smisurata di incidere per imprimere ‘da grande’. Un live di oltre 3h incontenibile, prorompente, travolgente. Tutto il Boris di un’estate passata a solcare i palcoscenici dei migliori ‘teatri’ del mondo, tutto il Boris del mondo per lo straripante Fabrique. Anticipato da una buona Brina Knauss (slovena già conosciuta al pubblico milanese), Boris ci accoglie per un’intervista esclusiva (di futura pubblicazione) con tutta la sua penetrante e amorevole genuinità, raccontandoci alcuni aneddoti sulla mitica maschera, la direzione presa con la sua etichetta, il mondo del clubbing confrontato coi grandi palcoscenici e tante altre cosucce intriganti e forse inedite al pubblico italiano. L’uomo Boris sopra e giù dal palco, l’impeto e la veemenza in consolle, la costruzione e la tecnica di studio lontano dai riflettori. Ma soprattutto l’uomo che ha fatto esondare un fiume in piena, le migliaia di persone del Fabrique ‘trattenute’ magneticamente sino all’ultimo beat. Samuel Chamey
BORIS BREJCHA, Milano, Fabrique, 07 Ottobre