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BLOOD RED THRONE | Londra

Boston Music Room | 24 Aprile

 

Ecco di ritorno a Londra i norvegesi Blood Red Throne che l’anno scorso hanno letteralmente distrutto il palco dell’Electrowerkz grazie al loro death metal estremo. Il pubblico di fedelissimi li segue dal lontano  2001 quando i nostri sono partiti con un album di cui si parla ancora, Monument Of Death. Con le ultime due uscite, Brutalitarian Regime (2011) e il self-titled (2013) i Blood Red Throne hanno rafforzato ulteriormente la loro posizione anche a livello di circuiti live internazionali e questa occasione non fa eccezione. Sia gli Atonement che gli Anoxide passano quasi del tutto inosservati, con gli Scordatura (che di italiano hanno solo il nome dato che sono originari di Glasgow) i ritmi crescono così come si intensifica la presenza sul palco grazie al growling potente del frontman Daryl Boyce e alle peripezie del bassista Callum Cant. Con i Dishonour The Crown ci si ritrova di fronte il connubio thrash / death / hardcore che al primo impatto viene percepito come per nulla innovative e troppo sfruttata dalle band emergenti dell’ultima generazione. Ma con l’evolversi della scaletta il livello di determinazione cresce, i pezzi proposti questa acquistano una propria identità grazie a intrecci di riffing e rullate di drumming potentissimo. Il set procede bene anche se il pubblico sembra distratto e impaziente per l’arrivo degli headliner. Ed ecco finalmente sul palco i temerari Blood Red Throne. Il chitarrista Daniel “Død” Olaisen prende possesso della sua arma e getta pura adrenalina sull’audience già surriscaldata con una versione bombastica di Unleashing Hell. Ma è il loro cavallo di battaglia Brutalitarian Regime che cementa la performance di questa perfonrmance. Il frontman Yngve “Bolt” Christiansen (che è anche il matermind dietro al festival di metal estremo Blastfest tenutosi a Bergen quest’anno) si lancia in vocalizzi cavernosi e in peripezie al limite del pericoloso tanto che alla fine di The Light, The Hate sparisce ogni illusione di barriera tra palco e pubblico. Il loro death metal piace e scatena una serie di mosh-pits come il vero death metal estremo comanda. La chiusura del set con Arterial Lust e Mephitication dal feroce Altered Genesis (2005) arriva troppo in fretta, non resta che seguirli in Portogallo dove i Blood Red Throne saranno in tour prossimamente. The Norwegian destroyers: ancora una volta, chapeau!

Fabiola Santini

PH: Fabiola Santini

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