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Attilio Novellino

l’Argonauta ed il canto delle Sirene    

In uno dei suoi affascinanti racconti Fernando Pessoa asseriva, per bocca di Bernardo Soares, che non necessariamente è indispensabile semplicemente vivere, lo è però il sentire, il saper ascoltare, indispensabile è riuscire a varcare quella soglia oltre la quale il canto delle sirene  entra nei software contaminandoli di magia evocativa ed incontenibile poesia.


Su Rockerilla di Maggio l’intervista di Mirco Salvadori & Raffaello Russo.


ATTILIO NOVELLINO

Through Glass

Valeot

Passeggiare quotidianamente immersi nella pastosa ed umida ovvietà di un marciapiede di periferia e percepire al tempo stesso l’esistenza di altri percorsi, indistinte categorie di viaggio che potrebbero come d’improvviso esplodere nella loro fragile e cristallina consistenza trascinando l’ignaro passeggiatore in quel mondo nascosto creato dalla sottile percezione del ‘sentire’. “Trough Glass” è il racconto di questo passaggio, un continuo migrare attraverso le due realtà portandosi appresso, “nell’altro mondo”, tutto il carico di oscura tensione che il cielo lascia cadere addosso a chi si avventura suo malgrado lungo percorsi assegnati che durano a volte una vita intera. Sono zaini colmi di pesante zavorra, inforcati sopra pastrani logori di stanchezza e delusione. Sono rumori insopportabili prodotti dallo schianto di speranze e sogni frantumati in mille pezzi contro un selciato lucido di rassegnazione. Al fine è il mal di vivere che, come d’incanto, evapora al solo contatto con l’atmosfera eterea che Attilio Novellino, accompagnato da viaggiatori abituati alle trasferte spazio-temporali quali il dolce e profondo Alessio Ballerini, il romanticamente ermetico Enrico Coniglio ed il giovane esploratore sonico Ennio Mazzon, sa creare attraverso l’uso di macchine capaci di trasformarsi in meraviglie di sentimento. Munitevi di cuffie ad alta percezione ed iniziate a passeggiare, ci si vede dall’altra parte…

Mirco Salvadori, Rockerilla n°379, Marzo 2012

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