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ARBOREA

 

Buck e Shanti Curran hanno appena pubblicato il quinto disco dei loro Arborea, Fortress Of The Sun (v. recensione su Rockerilla 393 a pag.52), l’occasione per tornare ad intervistarli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fortress Of The Sun è il vostro quinto disco: cosa è cambiato in tutti questi anni?
BuckFortress Of The Sun è la nostra rinascita. Un emblema della nostra intima e personale unità spirituale. Si tratta di un testamento della nostra sopravvivenza. Una sorta di testimonianza dell’universo creativo che, io e Shanti, siamo riusciti a creare insieme. Risorgendo dalle vestigia del nostro vecchio sé. La fotografia per la copertina dell’album è stata scattata da nostra figlia di 9 anni nella nostra città natale. Tra le rovine di un antico mulino che rappresenta la rinascita intesa come rinnovamento. Simbolicamente rappresenta il passare da un muro di mattoni, sbriciolato, da legni antichi e meccanismi arrugginiti, all’affacciarsi ai raggi del sole. Una nuova luce che rappresenta anche i fuochi simbolici della creatività che scorrono in ognuno di noi. Da noi ed attraverso di noi. Musicalmente come duo, e con ogni album, siamo evoluti molto. Nel corso degli anni la capacità vocale di Shanti è maturata moltissimo e si è gradualmente trasformata. Fino a raggiungere queste melodie incredibili, che danno dinamismo alle sfumature della nostra musica. Siamo evoluti nel nostro stesso modo di creare. E attraverso gli strumenti che suoniamo: chitarra, banjo, harmonium. Questa musica è qualcosa che può esistere, nutrita dall’esperienza e dallo scorrere del tempo. L’album suggella proprio questo: la celebrazione del nostro tempo, insieme…su Rockerilla di Giugno l’intervista completa di Roberto Mandolini.

 

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