“In questo brano, che ho composto come una suite in tre movimenti, ho voluto raccogliere e intrecciare tutti i temi che attraversano il disco, in particolare quello della circolarità delle relazioni umane, che sento come una costante nella mia scrittura.
Il pezzo si apre come un racconto per immagini: una serie di istantanee che disegnano un percorso, con le luci dei fuochi d’artificio riflesse negli occhi di chi guarda in alto, rapito, commosso, ma in fondo sempre in attesa. Poi la voce si spegne e lascio che siano il pianoforte e gli archi a parlare, a muoversi con inquietudine, in cerca di una liberazione che arriva soltanto nel terzo e ultimo movimento”. Andrea Carboni

Video di Chiara Giannetti
Testo e musica: Andrea Carboni
Archi arrangiati e suonati da Daniela Savoldi
Pianoforti e voce di Andrea Carboni

ANDREA CARBONI
Passanti, mostri e fantasmi
1979 Factory
Per il cantautore un quarto disco dalla bellezza commovente, minimale e sublime come una poesia, con la raffinatezza e la potenza evocativa della classica contemporanea. Si oltrepassa la forma canzone in pezzi delicati e avvolgenti con un piano emozionante, caldo e intimo, e gli archi di Daniela Savoldi, che materiano ogni crescendo d’intensità o guizzo, si fanno ricamo lieve, denso di lirismo, o dissonanza a seconda del mood. Nei testi immagini efficaci e suggestive e pensieri nudi fluiscono alla ricerca di un’essenza, di verità, al di là o tra volti noti che diventano passanti, fantasmi o mostri. CONSIGLIATO. Ambrosia J. S. Imbornone