Ambrogio Sparagna, Orchestra Popolare Italiana, Coro Popolar
Vola vola vola
Parco della Musica
Vola vola vola, registrato all’Auditorium di Roma in compagnia di Francesco De Gregori e con la partecipazione di Amarcanto e Maria Nazionale, è l’ultimo frutto dell’appassionato lavoro di ricerca e divulgazione della cultura popolare che da anni Sparagna conduce trasversalmente, rinunciando alla filologia a favore della continua rigenerazione di un impasto fatto di materia viva, sempre contemporanea, se è vero che il sentire e i bisogni più profondi dell’essere umano hanno attraversato, immutati, secoli di storia. Così canzone tradizionale e d’autore si fondono in un festoso abbraccio, innervate dal vigore incendiario di zampogna, ghironda e ciaramella. Vorrei ballare, brano originale di Sparagna, apre le danze con una melodia aperta e un suono irruento che smuove le pietre. Quanno so’ morto, interpretata con fervore da Raffaello Simeoni, è scarna e viscerale, mentre le armonie di Chi t’ha dipinto risuonano di un respiro accordato alla ruvida bellezza della vita. De Gregori dischiude alcuni dei suoi interni più neorealisti, illuminando di una luce calda le struggenti Ipercarmela e Babbo in prigione e una manciata di brani del suo repertorio meno frequentato. Qualche smagliatura c’è (i testi originali di Sparagna traducono le intenzioni dell’autore in maniera un po’ naif, gli ingressi a voce spiegata del Coro Popolare su San Lorenzo e Stelutis alpinis sono ingombranti), ma fa parte del gioco in un disco che sa farsi perdonare e amare.
Alessandro Hellmann