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ALBERT NOBBS

di Rodrigo Garcia

Gran Bretagna- Irlanda 2011

 Quando un’attrice del calibro di Glenn Close decide di voler portare a tutti i costi sul grande schermo, prima di morire, un personaggio già interpretato a teatro, a mio parere, non può che essere accontentata.

E così ALBERT NOBBS, un racconto di uno scrittore irlandese dell’800,  divenuta poi una piece teatrale , è ora un ottimo film con ben 3 candidature agli Oscar ® 2012. (Glenn Close Miglior Attrice, Janet McTeer Miglior attrice non protagonista e miglior trucco)

Glenn Close è anche sceneggiatrice e produttrice di questa pellicola, a proposito della cui storia, dichiara: “C’è qualcosa di molto toccante nella vita di Albert, è un personaggio che mi ha colpito subito, la mia carriera è stata molto intensa, ma non ho mai dimenticato quella storia singolare”.

Siamo infatti nell’Irlanda di fine ‘800, anni estremamente poveri per una nazione che sta pagando un altro tributo all’emigrazione; gli irlandesi devono guadagnarsi da vivere con fatica, al punto che la donna protagonista di questa storia, pur di garantirsi una sopravvivenza,  si cala nei panni di un cameriere uomo presso un albergo, all’insaputa di tutti, annullando se stessa e la sua vera identità, in maniera tale che una volta scoperta non sa più ritrovarsi e va incontro ad un finale di vita alquanto drammatico.

Storia potente quindi, seppur molto semplice, ma che riflette emozioni e atmosfere estremamente coinvolgenti, in grado di trattare temi scottanti  ed importanti.

Albert si comporta da maggiordomo tranquillo e riservato quale effettivamente è, portando con sè il grande segreto ma covando anche grandi sogni, che si infrangeranno contro una dura realtà, impersonificata anche dai colleghi dell’hotel, in cui spiccano Mia Wasikowska (la ricordate in Alice nel paese delle Meraviglie di Tim Burton?) Aaron Johnson (colui che ha superbamente interpretato John Lennon nel film sulla sua vita, “Nowhere Boy”), Brendan Gleeson e Jonathan Rhys Myers (il protagonista del capolavoro di Woody Allen “Match Point”).

La regia è affidata a Rodrigo Garcia, che non è solo il discendente del famoso scrittore Gabriel Garcia Marquez, ma anche buon regista che ci ha regalato episodi TV di livello nelle serie “The Sopranos”, “In Treatment” , “Big Love” e “Six Feet Under” oltre che alcune pellicole sulle quali spicca “9 Lives”, ovvero “Nove Vita Da Donna”, nove episodi di storie femminili con diverse protagoniste; guarda caso Glenn Close fu la protagonista del più riuscito di questi.

Asciutta e molto ‘british’ la scenografia, che ricorda le migliori pellicole di James Ivory, degna di menzione anche la struggente canzone composta da Brian Byrne (autore anche della colonna sonora), scritta da Glenn Close e interpretata da Sinead O’Connor “Lay Your Head Down” che ben ci accomiata dal film durante i titoli di coda.

Quindi, godetevi il film fino in fondo, e non alzatevi dalla poltrona prima della fine….

Fabio Vergani

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