
ADDIO ALBIN
Una notizia che non avremmo mai voluto sentire, né comunicare. Ci ha lasciato all’età di 54 anni
Albin Julius, membro fondatore e leader carismatico dei Der Blutharsch (e ancor prima dei The Moon Lay Hidden Beneath A Cloud), nucleo di Vienna il cui percorso artistico conta un’evoluzione senza dubbio eclettica e geniale. Per un certo periodo Albin ha militato in pianta stabile nelle file dei Death In June e di Boyd Rice & Fiends, contribuendo alla creazione di alcuni album formidabili. Nel mese di ottobre dello scorso anno ha diviso il palcoscenico con gli amici Ain Soph per un’esibizione viennese definita memorabile. La sua carriera artistica ha conosciuto diverse fasi e svolte creative importanti, espressione di una mente vulcanica in continuo, inarrestabile fermento. Dalle origini oscure del noise-industrial esoterico e del folk marziale alle scorribande lisergiche nei territori del Krautrock e della psichedelia elettrica (con la ragione sociale modificata in Der Blutharsch And The Infinite Church Of The Leading Hand), la sua musica è già entrata nelle pagine della storia da ricordare. Se ne è andato all’improvviso in un fatidico giorno di maggio non senza prima lasciarci il frutto delle sue ultime fatiche discografiche, i pregevoli album Black Rider On The Storm, in collaborazione con King Dude, e Dream Your Life Away che documenta la recente apparizione live sotto il cielo della sua città, un tripudio di energie vertiginose il cui titolo adesso tuona implacabile come un epitaffio. Buon viaggio caro Albin.