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GRAVENHURST

Roma | Chiesa Evangelica Metodista | 27 novembre
Un piccolo gioiello trascurato dei primi anni Duemila ha da poco compiuto dieci anni e il suo autore, lo schivo Nick Talbot, ha deciso di celebrarlo suonandolo per intero dal vivo. Scelta opportuna, perché Flashlight Seasons meriterebbe senz’altro maggiore considerazione, per quella sua miscela di narrazioni delicate, folk oscuro e sottile psichedelia, che il songwriter inglese rende dal vivo col solo limitato supporto di una sezione ritmica al femminile. Le tante sfaccettature delle dieci tracce del lavoro impongono qualche pausa nell’esecuzione, determinata principalmente dall’avvicendamento strumentale richiesto dall’alternanza di riverberi elettrici ed essenziali arpeggi acustici. La scrittura visionaria e il soffuso lirismo interpretativo di Talbot completano le semplici strutture dei brani di Flashlight Seasons, rendendone la fruizione dal vivo un’esperienza ipnotica e avvincente. Al termine dell’esecuzione del disco, c’è tempo per altri quattro brani, che mettono in luce l’aspetto più roboante dell’esperienza artistica di Gravenhurst, tanto che è proprio una prolungata vertigine di feedback a chiudere con un alone di epos un’esibizione sentita e preziosa.
Raffaello Russo

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