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MOGWAI

SATAN YOUNG TEAM

Volete una band speciale, con dentro dei tipi speciali, che fanno una musica speciale? Allora dovrete scoprire alla svelta il segreto per suonare unici. Detto fra di noi: non è tanto semplice. Ma come spesso accade, le imprese più gloriose nascono (quasi) per caso. Perché sarà per puro caso se, una lontana sera, di un ancor più lontano 1991, il Caso girerà così: “Suonavano i Ned’s Atomic Dustbin. Io ero col mio migliore amico, lui col suo. Non so come, ci parlammo e ci piacemmo. Avevamo un sacco di cose in comune, specie sul versante musicale”. Bel racconto: pare quasi un film! Volendo potremmo perfino dargli un titolo, magari rubandolo al grande cineasta Éric Rohmer: L’ami de mon ami(e). Perché l’Amico-del-mio-Amico n°1 si chiama Stuart Braithwaite (chitarra, tastiere, percussioni, voce), mentre l’Amico-del-mio-Amico n°2 è Dominic Aitchison (basso, chitarra). Fate passare suppergiù quattro anni, aggiungeteci un’altro paio di Amici-dei-nostri-Amici (per la precisione il n°3 e il n°4, che poi sarebbero il batterista Martin Bulloch e il chitarrista John Cummings) et voilà: ecco i Mogwai! Quattro tipi che vivono e suonano lassù in Scozia – più di preciso nella Glasgow di AC Acoustics, Arab Strap e Urusei Yatsura – dove grandi cose stanno per accadere. Lasciamo allora che accadano e che questa storia abbia inizio…su Rockerilla Gennaio ’14 la corposa e approfondita monografia di Massimo Padalino nonché la recenisone di Rave Tapes https://www.rockerilla.com/?p=16428.

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