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YPSIGROCK FESTIVAL

7 – 9 Agosto 2015 | Castelbuono (PA)Giunto alla diciannovesima edizione, il blasonato festival siciliano che si svolge ai piedi di un maestoso castello normanno continua a proporre una programmazione attenta ed eclettica, come dimostra il premio “Miglior Festival d’Italia” di Onstage Awards vinto quest’anno. La prima serata è decollata con le esibizioni di Kush e Be Forest, shoegazers pesaresi in dirittura d’arrivo verso la visibilità internazionale, proseguendo con una tripletta di eccezionale versatilità: i britannici Temples, band pop-psych più solida dal vivo che nelle prove in studio, i Sonics – inossidabili padrini del garage punk con tre elementi su cinque provenienti dal nucleo originale formato nei primi anni sessanta – e gli headliners Battles, tecnicamente ineccepibili come da copione post-post-rock elettronico, che hanno presentato in anteprima alcuni brani dall’album La Di Da Di in uscita a settembre. Il breve uragano di sabato sera ha ritardato di un’ora l’inizio della serata “made in england” aperta da Adio Marchant alias Bipolar Sunshine e dai KVB, la cui eccessiva concentrazione sul palco è andata a discapito della spontaneità verso il pubblico e di una sequenza di brani sicuramente attraente, proseguita con il set solista di William Doyle a.k.a. East India Youth, un perfetto dominatore della scena, e conclusa dal travolgente live dei Metronomy che hanno sfoggiato un’invidiabile padronanza del palco. Il pubblico della domenica sera era diviso tra i fan dei tedeschi Notwist, veri fuoriclasse usciti intatti dal riflusso indietronico e traghettati su nuovi lidi, e quelli del synthpop dei Future Islands, che hanno confermato la loro reputazione di live-band “cinque stelle” grazie alla voce e all’inarrivabile presenza scenica di Sam Herring. È stata anche la serata dei Fat White Family, che hanno mischiato punk, country e blues e dosi massicce di alcool, provocazione e apatia in uno show infiammabile che si farà ricordare a lungo, e non solo per il nudo full frontal del vocalist Lias Saudi. It’s only cock and roll, but i like it.

Raffaele Zappalà

ph Roberto Panucci

 

 

 

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