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Tutto Molto Bello ’16

Tra un concerto e un calcio di rigore

Piove. Non è una novità a Settembre, ma è la prima volta, quest’anno. Pensa tu, che sfiga per gli organizzatori di Tutto Molto Bello, una manifestazione che si svolge quasi interamente all’aperto. E invece li vedi lì, in campo, a giocare sotto una pioggia scrosciante, come se niente fosse, insieme alle decine di squadre (e relativo “staff”) impegnate nel torneo. Già, perchè qui chi organizza non ci mette solo la faccia e i soldi, ma anche le gambe.

Io, dopo le prime gocce, cerco rifugio al Locomotiv, in attesa che uno degli organizzatori mi raggiunga per fare un primo bilancio di questa sesta edizione, ormai alle ultime battute. Non prima di aver finito di giocare, però. La squadra in cui milita, una rappresentativa dell’etichetta Trovarobato, è agli ottavi di finale contro i partenopei della Ikebana Records. Sul secondo campo, invece, ci sono i catalani del Primavera Sound Festival, ormai affezionatissimi alla manifestazione, tra i primi ad arrivare e gli ultimi ad andare via.

Non mi dispiace aspettarlo qualche minuto. Il bar è aperto, ma decido che forse, alle 17 è ancora un po’ troppo presto per un aperitivo e mi gusto al caldo e, soprattutto, al coperto, la performance del duo chitarra e batteria Le Sigarette. È uno dei tanti gruppi che si sono alternati sul palco del club bolognese nei pomeriggi del week end, tra cui Mai Stato Altrove, Ottone Pesante e Flavio Giurato. Musicisti in cerca (e in alcuni casi meritevoli) di un palco e di un pubblico. È Tutto Molto Live, costola musicale della manifestazione. Un’occasione per tuffarsi nell’indie nostrano.

 

Dopo un quarto d’ora che ascolto la versione divertente dei Jon/Bud Spencer Blues Explosion, vedo arrivare da lontano Andrea Schipani di Sfera Cubica, una delle tre realtà organizzatrici (insieme al Locomotiv e al Modernista), rigorosamente in pantaloncini, maglietta, scarpette e grondante d’acqua. Prende fiato e mi saluta, rifuguandosi anche lui al caldo riparo offerto dal Locomotiv. Il concerto è finito e, nella pausa tra una band e la successiva (e tra una partita e l’altra), riusciamo a scambiare quattro chiacchiere, nella speranza che si tratti di un temporale estivo, di quelli che passano subito: c’è ancora da chiudere il torneo e premiare i vincitori.

 

Chi organizza un evento all’aperto, a Settembre, è abituato a dover fronteggiare le avversità climatiche. Ma la nuvola fantozziana che campeggia sull’annuncio di spostamento forzato dei due concerti principali della sesta edizione di Tutto Molto Bello, la dice lunga sulla costanza con cui la pioggia ha fatto capolino nelle varie edizioni della rassegna calcistico-musicale bolognese. “Abbiamo provato, da un anno all’altro, anche a cambiare settimana, ma non c’è stato nulla da fare: la pioggia ci ha sempre seguito” ironizza Andrea. Niente paura, in ogni caso: c’è sempre un piano B.

Il maltempo è arrivato, puntuale, ma è bastato spostare i concerti principali della tre-giorni dall’Arena Puccini (all’aperto) all’Estragon, per mantenere intatta la progammazione, quest’anno molto ambiziosa, con gli Afterhours a rappresentare una sorta di headliner. La band di Manuel Agnelli, recentemente giunto alle cronache del pop televisivo nei panni di giudice ad X Factor, è salita sul palco Sabato 17 e non ha deluso le attese, confermandosi più interessante dal vivo che su disco. Per due ore non si sono risparmiati, raggiungendo picchi di intensità lontani miglia da ciò che normalmente producono in studio (la versione live de Il sangue di Giuda varrebbe da sola il prezzo del biglietto).

Tutt’altra atmosfera la sera precedente. A riempire l’Estragon è stato Calcutta, un cantautore di Latina in bilico tra Cremonini e Carboni, che fino a qualche anno fa si produceva i demo in casa e oggi si ritrova a cantare davanti a migliaia di persone che conoscono a memoria TUTTE le sue canzoni (lo giuro, c’ero!) come se fosse un consumato idolo dei teen ager. Piaccia o no resta comunque un fenomeno sui generis.

A mettere la classica ciliegina sulla torta, i due party post-concerto al Locomotiv ad ingresso gratuito. Inutile dire che entrare, vista la folla, non era la cosa più semplice da fare nel week end.

Il bilancio non può che essere positivo: “Senza dubbio è stata l’edizione che ha segnato un punto di svolta per la crescita di Tutto Molto Bello, sia dal punto di vista dei numeri che degli spazi fisici destinati alla manifestazione.”

Il salto di qualità, del resto, era nell’aria già da un paio di edizioni. Da quando Tutto Molto Bello ha cominciato ad essere percepito come un appuntamento fisso dell’estate musicale bolognese. Partendo da dove? “Tutto Molto Bello nasce quasi per gioco, dopo la delusione della nazionale italiana ai Mondiali di calcio del 2010. Guardando la brutta figura degli azzurri in campo ci siamo detti che forse, dato il livello, potevamo giocare anche noi. Da quella frase, buttata lì quasi per scherzo, è nata l’idea di coinvolgere le etichette discografiche per organizzare un torneo tra noi addetti ai lavori, da svolgere a metà settembre (interregno tra la fine dei tour estivi e l’inizio della stagione invernale, quindi periodo di massima disponibilità da parte degli artisti). Niente incontri di business o chiacchiere di lavoro, solo una giornata di sport e divertimento tra amici. Non ci aspettavamo nulla e non sapevamo se questa esperienza avrebbe potuto avere un seguito. Siamo partiti con la prima edizione nel 2011, svolta tutta d’un fiato in un solo giorno, con appena otto squadre partecipanti.”

Da quella “prima volta” a Faenza, la creatura è cresciuta e oggi Tutto sembra Molto più Bello: “L’edizione 2016, tra squadre, pubblico e attività collaterali, è riuscita ad aggregare 29 etichette discografiche, 16 agenzie di booking, lo staff del Primavera Sound di Barcellona, il più importante festival musicale europeo, le due più importanti cooperative nazionali di assistenza amministrativa per i lavoratori dello spettacolo, diverse sale di registrazione, KeepOn e il suo circuito di live club italiani e svariate realtà di settore, per un totale di 350 addetti ai lavori e circa 5000 presenze in totale.”

Sono numeri significativi, che testimoniano il successo di un evento nato per gioco, e che sul gioco (in tutti i sensi) si basa, capace di mettere insieme gli interessi degli addetti ai lavori e quelli del pubblico. Una sorta di meeting in cui etichette, promoter e altre figure del settore, si incontrano non solo per parlare di lavoro, ma anche per sfidarsi a calcetto. “L’atmosfera rilassata e giocosa di Tutto Molto Bello -mi conferma Andrea- ha favorito in maniera naturale la volontà di aggregarsi e di parlare di lavoro non attraverso workshop e tavole rotonde, ma tra un concerto e un calcio di rigore.”

Con un meccanismo così oleato è logico che le prospettive si amplino, viste anche le buone sensazioni che ha lasciato quest’ultima edizione, dedicata alla memoria del calciatore olandese Cruyff. Andrea non si sbilancia sui progetti per il futuro, anche se ammette che “un paio di idee per il prossimo anno, in realtà, già sono in cantiere”. Preferisce sognare, lasciando maturare la curiosità: “ci piacerebbe un giorno riuscire ad organizzare un Tutto Molto Bello più internazionale, e coinvolgere in un unico torneo gli staff dei maggiori festival europei: pensate ad un incontro tra Primavera Sound e Sziget, oppure ad un Glastonbury contro Eurosonic… se ne vedrebbero delle belle!!!”.

Chi si fa avanti per primo?

Bologna | Parco del DLF/Locomotiv/Estragon | 16-17-18 settembre

Daniele Follero

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