Top

TANGERINE DREAM | Monografia

La genesi del sogno

 

Berlino Ovest, 1965. Chissà quale energia recondita stava covando sotto il cielo della metropoli tedesca quando Edgar Froese, da autodidatta, inizia ad inforcare le corde della sua elettrica nelle file di The Ones, formazione in erba affascinata dal rock psichedelico di scuola anglosassone? La cosa certa è che, forse inconsciamente, quel fluido misterioso gli entra in circolo come l’eco di un richiamo antropologico destinato a farsi sempre più intenso e tangibile, permeabile al suo animo d’artista visionario e sensibile, ancorché sedotto dal carisma del genio Salvador Dalì che all’epoca incontra in occasione di un evento artistico dove è invitato ad esibirsi con la sua band. Le porte della mente gli si spalancano in direzione delle correnti avanguardistiche (a partire da Karlheinz Stockhausen) che irrorano le nuove scuole d’arte e di pensiero, ritagliandosi uno spazio come pittore oltre che a crescere come musicista, tutto questo durante le sue frequentazioni ai corsi di disegno e scultura. Con gli Ones nel 1967 arriva a pubblicare un solo singolo contenente due brani dai risvolti vagamente floydani (Lady Greengrass / Love Of Mine) sulla cui copertina campeggiava la seguente dedica: Music For Hippies. C’è quindi da desumere che le istanze del flower power e della cultura psichedelica, quale fenomeno montante connesso all’affermazione della via onirica e della liberazione psichico-sensoriale attraverso l’esperienza del trip allucinogeno, fossero già radicate nell’immaginario froeseiano, così come il germe dell’esplorazione elettronica nel suono, che verrà a palesarsi da qui in avanti…su Rockerilla 406 Giugno la monografia di Aldo Chimenti

 12

Condividi