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SEBASTIAN PLANO

I Might Be Wrong

Quello che stupisce nella musica del giovanissimo Sebastian Plano è la capacità di rielaborare linguaggi sedimentati nel tempo, nelle mani e nella coscienza di quei compositori da cui prendono il nome: il minimalismo melanconico di Wim Mertens e Michael Nyman; gli acquarelli folk del più crepuscolare Yann Tiersen; il linguaggio neo classico dei quasi coetanei Nils Frahm e Olafur Arnalds. Sono bastati due album a Sebastian per farsi conoscere: l’ancora acerbo, sebbene sorprendente, The Arrhythmical Part Of Hearts, e il recente, decisamente più compiuto, Impetus. Ad accorgersi del suo talento è stata la sempre attenta Denovali che ha da poco pubblicato il nuovo album e ristampato il primo (v. recensioni sul numero  397)…Su Rockerilla di Ottobre l’intervista di Roberto Mandoloni.

Plano

 

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