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Saffronkeira

Un’altra Vita

 

Per Eugenio Caria la tecnologia è un mezzo per esprimere la propria sensibilità. Cresciuto in pieno evo digitale, Caria ha suonato musica techno coltivando in parallelo una passione per i suoni più sperimentali di etichette all’avanguardia come la Raster-Noton di Alva Noto e la 12k di Taylor Deupree. Grazie ad una manciata di remix e collaborazioni importanti il musicista sardo è caduto sotto il radar della sempre attenta Denovali. L’omonimo dieci pollici e il mastodontico doppio cd A New Life (recensito sullo scorso numero di Rockerilla, nella rubrica Sonic Bang), sono gli ascolti consigliati per conoscere al meglio l’universo multforme di Saffronkeira.

Cosa ti ha spinto quattro anni fa a dar vita il progetto Saffronkeira?
All’incirca cinque anni fa, ero nel bel mezzo di una crisi d’identita che riguardava il mio sound, il mio approccio alla composizione, o per essere più chiari non riuscivo a ‘sfornare’ quello che avevo dentro la mia testa. Ai tempi producevo principalmente musica techno, ma tutte le volte che qualche label mi contattava per stampare la mia musica sentivo sempre di più che le cose che facevo e che uscivano, non venivano veramente dalla mia vera vena artistica. Inoltre in quel periodo anche la scena del dancefloor iniziava a non trasmettermi più le emozioni e le sensazioni che avevo prima…

Su Rockerilla di Settembre l’intervista completa che Eugenio Caria ha rilasciato a Roberto Mandolini

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