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ROCK CONTEST 30a EDIZIONE

In trent’anni, il Rock Contest ha visto passare artisti e personaggi di ogni genere: Irene Grandi, gli Scisma di Paolo Benvegnù, gli Street Clerks, il successo inaspettato degli Offlaga Disco Pax, così come i Dirotta su Cuba, Marco Parente, gli Hacienda, Roy Paci, Samuel Katarro, membri della Bandabardò e centinaia di oscure indie band di culto. I Massimo Volume, si dice, rinunciarono a partecipare ad una delle eliminatorie, proprio all’ultimo minuto.

Per chi non conosce il Rock Contest, giova ricordare che si tratta della più longeva e antica battle of the bands d’Italia e che si svolge in riva all’Arno, a Firenze, patrocinata da un’emittente radiofonica locale Controradio.

Da concorso cittadino, fra genialità e provincialismo, il Rock Contest è diventato ormai una competizione di livello nazionale e le band che si sfidano fra eliminatorie e finale arrivano da tutta Italia. Il livello, è quasi sempre altissimo, almeno dal punto di vista professionale, con artisti sempre più preparati e competenti. Le idee no, qualche volta mancano, ma fa parte del gioco. E non tutti gli anni la band che vince può aspirare ad essere la next big thing della scena italiana.

Ad ogni modo, il Rock Contest è una fotografia, o meglio un termometro di quello che sta accadendo nella scena musicale nazionale, fra luci ed ombre, guizzi di genio e tremendi fallimenti. Come ogni anno, da oltre un decennio, la finale si svolge in quello che ormai è il salotto buono del rock fiorentino: l’Auditorium Flog. Quest’anno, ben trenta band, scelte fra oltre centinaia di demo inviate.

L’atmosfera della finale è suggestiva: sempre in bilico fra la festa e la tensione delle più sfiancanti prove di maturità. Tanti giurati, scelti fra i giornalisti di tutte quante le riviste cartacee e online d’Italia, addetti ai lavori, numerosi artisti ‘arrivati’ (quest’anno i Ministri e Maria Antonietta) e qualche special guest, che chiude la serata con il proprio concerto. Per i 30 anni del Rock Contest il direttore artistico Giuseppe Barone – che segue e coordina il Rock Contest, ormai da un bel pezzo – si è avventurato nella reunion – just for one night – degli Offlaga Disco Pax. Un evento in memoria dello scomparso Enrico Fontanelli, con un bel numero di ospiti: Colapesce, Nicola Manzan – Bologna Violenta, Dario Brunori, Alessandro Baronciani, Thomas Koppen e i Tre Allegri Ragazzi Morti (senza Davide Toffolo).

La serata – come è tradizione – viene aperta dalle band in concorso. Il primo a salire sul palco è il fiorentino Vieri, che proviene dagli Handlogic, vincitori dell’edizione 2016, con un pop cantautorale di matrice elettronica, che paga pegno a Sylvian e ai Bark Psychosis. Segue, quindi, il grossetano Gabriele Barnabò, una sorta di one man band (ma scortato da un batterista) che snocciola una manciata di brani in odore it-pop, alternandosi fra chitarra, synth e basi. Con i genovesi Banana Joe, l’atmosfera si surriscalda. Si tratta di un trio, cantano in italiano, e sono in bilico fra assalti stoner e incursioni più conformiste nel rock ‘targato Italia’. È quindi, la volta degli imolesi The Floating Ensemble, fautori di un alt-rock, in lingua inglese, dalle forti tinte acustiche, debitore di Frames, La’s, CSN&Y e non solo. Il palco dell’Auditorium Flog, torna ad infiammarsi per l’attesa esibizione dei foggiani Giunto di Cardano, favoriti del pubblico, e apprezzati anche dalla critica. Un trio capace di fondere rock italiano, hard rock, grunge e shoegaze, in un’esibizione intensa e potente. La band non delude le aspettative e verrà, poche ore dopo, incoronata vincitrice dell’edizione 2018 del Rock Contest. La kermesse si conclude poi con gli Opera di Amanda, un trio capace, sulla scia dei Blonde RedHead.

La serata, tuttavia, è solo a metà. Mentre i giurati si riuniscono, Max Collini e Daniele Carretti, scompaiono dal parterre della Flog (dove erano stati piuttosto attivi fino a pochi minuti prima), e salgono sul palco per dare inizio ad un tributo emozionante e, per molti versi, commovente. Con loro, al basso e al violino, il bravo Nicola Manzan, che si fa carico di tenere in piedi buona parte dell’impalcatura strumentale degli Offlaga. La serata è interamente dedicata all’album che fotografava la band di Collini, Carretti e Fontanelli pochi mesi dopo la loro vittoria del 2004, sullo stesso palco: Socialismo tascabile (Prove tecniche di trasmissione). Una data importante, che in molti ricordano, non solo a Firenze.

Sul palco si succedono Colapesce e Brunori alla chitarra elettrica, Alessandro Baronciani (che cura la grafica del Rock Contest) e Thomas Koppen dei Tante Anna, poi a seguire i Tre Allegri Ragazzi Morti (senza Toffolo, impegnatissimo con la Cumbia e in giro per i palchi d’Italia).

L’album viene suonato per intero e non mancano tracce da Bachelite (Dove ho messo la Golf?, eseguita assieme ad un prodigioso Brunori) e un omaggio ai CCCP.

Collini è nervoso ed emozionato, così come Carretti. L’atmosfera, nei primi brani, è tesa e sul filo della commozione ma poi l’ironia trova il suo spazio consueto, fino ad una corale Robespierre, che lascia estasiato il numeroso pubblico che si assiepa da ore sotto il palco dell’Auditorium Flog. Gente commossa, così come i musicisti che si sono alternati sul palco. La voce di Collini, si rompe e si emoziona sui ringraziamenti, in cui vengono citati tutti, ma proprio tutti, quelli che hanno contato qualcosa nella storia degli Offlaga Disco Pax, inclusi nomi che hanno partecipato al Rock Contest come artisti, e oggi sono discografici, produttori, autori, direttori artistici e tanto altro.

Anche questo è il Rock Contest, che di acqua sotto i ponti ne ha vista passare tanta e ha compiuto così i trent’anni.

Simone Bardazzi

 

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