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RIMUSICAZIONI FILM FESTIVAL

New soundtracks for silent movies

 

Oasi felice

Ho avuto la fortuna e l‘onore di partecipare alla 13° edizione del Festival Rimusicazioni quale membro della giuria “esperti” in quel di Bolzano, nel dicembre scorso. Ed alla fine di questa appagante esperienza ho ritenuto importante per tutti i lettori (e musicisti) segnalare questo Festival perché in Italia (ma anche all’estero) rappresenta un’insolita e gradita realtà che permette ad un tempo di godere della visione di vecchie ed introvabili (bellissime) pellicole del cinema muto e di appropriarsi delle più particolari creazioni musicali dei compositori di tutto il mondo che si cimentano in (appunto) rimusicazioni. “Rimusicazione” significa dare nuova e attuale voce al cinema muto, con la consapevolezza che la musica rappresenta l’asse portante, sostituisce le parole, affiora in primo piano e detta le regole; non è più “commento sonoro” o ambientazione” ma un tutt’uno, che ricomprende ogni genere e sottoetichetta. Musica quindi come linguaggio e come esegesi. Poter vedere vecchi film, alcuni davvero rari, sul grande schermo e ascoltare creazioni musicali che andavano dall’elettronica alla sinfonia ha suscitato in me un’emozione davvero grande. Così come poter vedere in azione, in diretta, alla fine del Festival il gruppo francese  L’Inquietant Sospendu (Pascale Berthonier – violoncello e glockenspiel e Xavier Vochelle chitarra – tastiera e samples, alle prese con La Coquille et le Clergyman (Germaine Dulac, 1926): il duo ha  creato un’atmosfera impagabile in cui concerto, happening e poesia erano davvero un tutt’uno. Un bravo quindi al direttore artistico Tiziano Popoli che, con proposte davvero di primo ordine ha vinto la scommessa con le putroppo note problematiche di anemicità economica. Tra i vincitori  de segnalare Graph, che ha rimusicato Les Tulipes, attraverso la costruzione di atmosfere musicali visionarie che non perdono mai di vista la leggerezza dell’azione cinematografica.

Francesco Paolo Paladino

 

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