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Nile | Melechesh | Embryo

The Dome | Londra | 8 aprile

L’arrivo degli americani Nile nel Regno Unito è sempre una bella notizia: quando poi la formazione di Greenville, South Carolina è affiancata dai colleghi di etichetta (Nuclear Blast) Melechesh, il successo è garantito. In tour a supporto del loro ultimo album What Should Not Be Unearthed, Dallas Toler-Wade & co. approdano a Londra dopo lo show strepitoso tenuto la settimana prima a Oslo, in occasione della sedicesima edizione di Inferno Metal Festival, dove i nostri sono stati i protagonisti della terza giornata nel ruolo di headliner. Il Dome, posizionato strategicamente nel cuore della zona nord di Londra, poco distante da Camden Town, raggiunge la capacità massima, anche se la serata parte un po’ a rilento. Sono gli italiani Embryo ad avere il compito di aprire il live: nonostante il frontman Roberto Pasolini si dimostri preparato a soddisfare il pubblico, il loro sound non convince troppo per mancanza di definizione e struttura portante. Ciò nonostante il loro set scalda l’atmosfera quanto basta per preparare la miriade di metalheads accorsi in massa a non perdere un solo istante del set dei Melechesh. Il 2015 è stato definitivamente il loro anno: con un album del calibro di Enki alle spalle, il plotone guidato dell’eclettico Melechesh Ashmedi, ha conquistato i palchi di mezzo mondo, con concerti indimenticabili al festival Brutal Assault e Incineration. Il segreto dei Melechesh, soprattutto in versione live risiede nei ritmi accesi e nelle velocità elevate che vengono accentuati da accenni orientaleggianti a rendere il loro sound unico e particolarmente intossicante. La passione del frontman è contagiosa: nella sequenza Ladders To Sumeria e Multiple Truths il nostro non accenna alcun calo di tensione, mantenendo temperature elevate. Con l’arrivo sul palco del chitarrista Karl Sanders e band inizia il conto alla rovescia dello show dei Nile. Call To Destruction viene lanciata con assoluta veemenza, creando un clima ancestrale grazie alla moltitudine di riff taglienti e guizzanti che si muovono tra la folla come dei serpenti velenosi. Il basso di Brad Parris è distorto al massimo, soprattutto nella bombastica The Inevitable Degradation Of Flesh. Il set trasmette una forza magnetica e solenne: Sarcophagus viene eseguita con la massima precisione, un vero torrente elettrico che si riversa sul pubblico senza esitazione. Da non perdere alla prossima edizione del festval Brutal Assault, che si terrà a Jaromeř, Repubblica Ceca, nella fortezza di Josefov dal 10 al 13 agosto (www. http://brutalassault.cz).

Fabiola Santini (testo e foto)

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