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L’Abruzzo che brucia

Nel numero di dicembre 2013 abbiamo analizzato l’attuale fermento artistico che pulsa nelle Marche, oggigiorno una delle regioni più prolifiche per qualità delle proposte.
Ma, ovviamente, non è l’unica zona in cui si produce buona musica, basta spostarsi a sud-est, verso il confinante Abruzzo, per trovare una serie di nomi che rendono altrettanto interessante un approfondimento. Qui ci sono gruppi che si distinguono per proposte artistiche di rilievo, alcune delle quali stanno conquistando rapidamente ampie platee nazionali, senza dover per forza emigrare come succedeva in passato.
L’Abruzzo ha un milione e mezzo di abitanti e tante personalità storiche, artistiche e giornalistiche importanti che, nella maggior parte dei casi, hanno fatto fortuna altrove, mantenendo però un forte legame con la terra dei propri avi, radici salde nel proprio sangue anche vivendo a tanti chilometri di distanza. Tra gli artisti di origini abruzzesi spiccano nomi importanti come Madonna, Michael Bublé, Ivan Graziani, Henry Mancini e Dean Martin. In ambito indie rock questo luogo non è mai stato al centro delle mappe musicali né negli anni del ‘70 prog, né negli anni ‘80 del post-punk e della new wave e neppure negli anni ‘90 del grunge. Ma questo non significa che non ci fossero realtà attive sul territorio, anzi molti gruppi avevano la loro cantina e registravano demo, ma in pochi sono riusciti a superare i propri confini.
Molti artisti abruzzesi hanno sviluppato la propria creatività in altre città come Bologna o Roma nel periodo di studio universitario, ma i gruppi creatisi in questi frangenti ben presto si sono sciolti una volta tornati alle proprie residenzesu Rockerilla 406 Giugno l’articolo di Gianluca Polverari.

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