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Gorgoroth

Blood Stains Europe (1992 – 2017) Anniversary Tour

San Donà di Piave (VE) | Revolver Club | 17 Marzo

Tra i sovrani indiscussi del black metal più sordido e bellicoso spiccano i famigerati Gorgoroth. La formazione norvegese capitanata da Infernus, unico membro fondatore rimasto dagli esordi nel 1992, ritorna on the road per devastare l’Europa insieme ai Melechesh, un’altra realtà di metal estremo che gode di una certa popolarità in crescita costante tra i metalhead più accaniti, soprattutto dall’uscita del loro ultimo opus Enki (2015). Due le date italiane previste per il Blood Stains Europe Anniversary Tour che commemora il venticinquesimo anniversario degli headliner. Oltre a Como, la milizia approda nel versante est prendendo possesso di un locale davvero interessante: Il Revolver Club. Posizionato a pochi chilometri dal centro di San Donà di Piave, tranquilla cittadina della provincia veneziana, il Revolver Club si presenta bene, sia a livello di allestimento (ricorda molto la tipica discoteca degli anni ottanta con tanto di divanetti) che di suono che raggiungerà il culmine con i Gorgoroth, in particolare a livello di vocalizzi. Le due band di apertura fanno del loro meglio per attirare l’attenzione del pubblico palesemente interessato quasi esclusivamente alle due band in top position. Gli australiani Earth Rot pur non offrendo nulla di particolarmente entusiasmante passano questa loro prova live a stento, dinamitardi e oscuri quanto basta per scaldare l’ambiente. Il locale semi-vuoto non gioca a loro favore, la gente fatica ad arrivare e sarà solo all’inizio del set dei Melechesh che la platea si riempirà del tutto. Gli americani di Phoenix Incite che seguono, hanno una vena molto nu metal e si avvicinano molto di più al tipico fan dei Korn piuttosto che a quello degli headliner. Nonostante godano di una reputazione solida (il frontman Richie Cavalera è il figliastro del grande Max), la formazione non colpisce, il pubblico sembra distratto e non particolarmente coinvolto. Le raffiche di luci infuocate fanno da intro ai Melechesh che, arrivando sul palco in perfetto orario, scuotono il pubblico dal torpore causato dall’inizio poco promettente. Alle note di The Pendulum Speaks il frontman Melechesh Ashmedi scaglia ai fan tutto il suo furore grazie a vocalizzi accesi e alle tipiche sonorità Melechesh ricche di strutture orientaleggianti e passaggi intricati. Il set si evolve tra i contorni magici e sensuali di Ladders To Sumeria e gli spaccati senza sosta di Defeating The Giants, traccia ricca di spessore che domina questo set allettante. L’atmosfera è pronta per gli headliner: i Gorgoroth si posizionano sul palco lentamente, come per dare inizio a una messa nera che esplode alle note infuocate di Bergtrollets Hevn. Il chitarrista Infernus si distingue per la sua innata possenza e i suoi riff agghiaccianti che sembrano provenire direttamente dagli inferi. Il frontman Hoest (leggi anche Taake) non ha rivali in quanto a presenza sul palco: la sua voce aspra e tagliente trafigge senza esitazione, come se fosse quella del maligno in persona, Revelation Of Doom e la sequenza decisamente più conturbante del set Destroyer / Incipit Satan vengono eseguite con la massima precisione e abbondanza di oscurità profonda. Ancora una volta, i Gorgoroth hanno fatto centro e hanno dimostrato di essere pronti per la prossima edizione di Inferno (http://www.infernofestival.net), il noto festival di metal estremo che si terrà a Oslo nel periodo di Pasqua, dal 12 al 15 aprile. Per l’acquisto dei biglietti dell’ennesima edizione di questo festival stellare sulla via del sold-out, accedere a: https://www.facebook.com/InfernoMetalFestival/app/161683100556760/.

Fabiola Santini (testo e foto)

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