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FLESHGOD APOCALYPSE | Londra

+ Krisiun + Kataklysm
Londra |The Underworld | 13 gennaio

Waiting For The End To Come, dal titolo dell’ultimo album dei Katalysm uscito lo scorso ottobre, si rivela un avvenimento speciale di inizio anno all’insegna del death metal. Tre Paesi rappresentati da tre gruppi,  ognuno con la propria identità e autorevolezza da headliner. A cominciare dall’orgoglio death metal sinfonico tutto italiano dei Fleshgod Apocalypse. In tour a supporto del loro terzo album, Labyrinth  uscito  in agosto dell’anno scorso, i Fleshgod Apocalypse sanno come conquistare il pubblico londinese, da sempre. Le dimensioni ridotte del palco dell’Underworld (e i non pochi problemi tecnici con il sound durante il loro set) non rendono giustizia alla  band: il pianoforte a ridosso della parete principale ha comunque il suo effetto, come ogni nota suonata con definizione e impeto dal bravissimo Francesco Ferrini. Dal momento in cui la formazione italiana sale sul palco e il frontman Tommaso Riccardi scaglia i primi  vocalizzi  di The Hypocrisy, il pubblico da il meritato benvenuto. Nonostante siano da poco passate le 19.30, la venue è già stracolma, a conferma che il made in Italy di questa sera è  comunque ben piazzato nella scaletta. Il drumming di Francesco Paoli è sublime: tracce quali The Deceit e The Violation lo confrmano. I Fleshgod Apocalypse si faranno onore al noto festival di metal estremo norvegese Inferno (www.infernofestival.net) come band di supporto ai Dimmu Borgir.  Dall’Italia si passa al Brasile con i mitici Krisiun, gruppo storico da annoverare tra i sovrani indiscussi degli infieri del death metal. Il trio composto dai tre fratelli  Kolesne (il  frontman e bassista Alex ha preso il cognome materno, Camargo) è un’unione salda che dura dal 1990 e che nel 2014 si rivela ancora prolifica nei circuiti live. L’energia sul palco rivela un crescendo di riff magnetici e sferzate di drumming rovinose che aumentano con l’intensità del moshpit e che già dalle prime note di The Will To Potency diventa incontrollabile. La chitarra di Moyses Kolesne  è in fiamme: tracce quali Vicious Wrath e Blood Of Lions innondano il pubblico come lava zampillante. La cover di Black Metal dei Venom è la cigliegina sulla torta di un set che si evolve tra impeto e tecnicità: tanto di cappello per questo trio brasiliano che dimostra di essere ancora sulla breccia con eterna passione: i Krisiun non hanno deluso le aspettative. I canadesi Kataklysm, reduci da una brillante performance al festival inglese Bloodstock Open Air l’estate scorsa,  gestiscono bene la chiusura della serata. Il frontman di origine italiane Maurizio Iacono prende possesso del palco con la consapevolezza di conquistare il suo pubblico di fedelissimi. Il  loro è death metal portato avanti con tecnica di Massimo rispetto. Diversi gli episodi di rilievo del loro set: Like Animals, Blood On The Swans e Iron Will : la formazione sa come gestire le folle, sono in molti  tra il pubblico a salire in palco in preda ad attacchi di devozione.  I Kataklysm  si possono permettere di plasmare i presenti incitandoli ad un moshpit al limite della pericolosità. Ma senza violenza:  tracce quali Elevate  e Crippled And Broken in chiusura confermano ancora una volta l’esecuzione di una scaletta pregevole.  C’era da aspettarsi che la serata sarebbe stata un evento!

Fabiola Santini

Ph: Fabiola Santini

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