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DANIELE CELONA

Fiori e Demoni

Nøeve

Sa di stranita miscela folk, l’opener Ninna Nanna, a metà tra declamazione dylaniata e bozzettistica da rabbia suburbana (Rino Gaetano), per l’esordio di questo cantautore torinese dal candore d’altri tempi, ma di graffiante attualità. Vira al brit, Mille Colori, di una certa wave intimista, che potrebbe ricordare bei solipsismi del primo Moltheni, con l’amore per molte parole in posco spazio e (quindi) sacro timore per i vuoti. C’è una quota di furia espositiva ad offrir contraltare all’ingenua, e pur piacevole, invettiva in Cremisi, così come buone intuizioni aleggiano qua e là (La Gola, Luna), nondimeno la facile tentazione al pop melò italiano di Negramaro & Co. (Starlette), gli giace perigliosamente a fianco.

 Gioele Valenti

 

 

 

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